CATANIA – Il ricorso al giudizio immediato, chiesto dalla Procura di Catania e disposto dal Gip, è stato al centro delle eccezioni presentate dei legali dell’allora sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, e di altri 12 imputati, nella prima udienza del processo per turbata libertà degli incanti e corruzione continuata. Secondo i difensori dopo un pronunciamento della Cassazione sulle misure cautelari sarebbe venuta meno l’evidenza della prova e hanno chiesto l’annullamento del decreto di giudizio immediato e la restituzione del fascicolo alla Procura che dovrà chiedere il rinvio a giudizio a un altro Gip. Il Pm Fabio Regolo, citando precedenti della Corte di Cassazione, si è opposto.
All’udienza hanno avanzato costituzione di parte civile il Coni, con l’avvocato Caterina Seminara, la San Sebastiano con l’avvocato Serena Cantale e il Comune di Acireale con l’avvocato Gianfranco Torrisi. La Terza sezione penale del Tribunale si è riservata di decidere nella prossima udienza, fissata per il 3 ottobre.