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Caos Fontanarossa, caldo record, blackout e niente acqua: estate-incubo (e l’hashtag #Catania vola sui social)

Il ministro Salvini annuncia un vertice al Mit sulla vicenda Fontanarossa e l'Enel corre ai ripari

Di Redazione |

L’incendio all’aeroporto, il caos per i turisti, il caldo record con i 47,6 gradi registrati dalla Protezione civile e il black out elettrico che ha lasciato centinaia di migliaia di persone senza luce e quindi anche senz’acqua per lo stop degli impianti di sollevamento. Un’estate da dimenticare per Catania tanto che sui Twitter l’hashtag #Catania nel pomeriggio aveva scalato la classifica delle tendenze.

Rete elettrica inadeguata e cambiamento climatico – secondo il ministro Musumeci – sono le due cause primarie dei ricorrenti black-out con la maggior parte della città che soffre per la mancanza di energia e di acqua. L’ex presidente della Regione ha presieduto un vertice in Prefettura al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche i capi dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, e regionale, Salvo Cocina, e il sindaco Enrico Trantino.

A otto giorni dal rogo al terminal A che ha messo in ginocchio il trasporto aereo in Sicilia nel momento clou della stagione turistica arriva l’iniziativa del ministro Matteo Salvini che ha convocato per un tavolo al ministero per affrontare il dossier dell’aeroporto di Catania.

Le interruzioni di elettricità, dovute al surriscaldamento di centraline e cavi sotterranei, colpiscono anche le pompe di sollevamento della Sidra compromettendo la distribuzione dell’acqua in città. E mettono ancora più in ginocchio l’economia di Catania.

Musumeci e il vertice in Prefettura

«Stiamo pagando – spiega Musumeci – da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall’altro lato un’infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto». E lancia un allarme nazionale perché il problema «non riguarda soltanto Catania, ma tutto il Paese». «Parliamo da tempo – osserva – di cambiamento climatico, ma siamo stati un poco refrattari convinti che si trattasse soltanto di un fatto contingente e, invece, la tropicalizzazione del clima è arrivata anche in Italia e di questo dobbiamo prendere atto».

Adesso è il momento di «lavorare per fare fronte all’emergenza poi dovremo tutti metterci attorno a un tavolo per rendere conto ognuno delle proprie condotte commissive e omissive e lavorare affinché simili crisi non debbano più ripetersi».

Il caldo record non molla

L’allarme a Catania intanto non rientra. «Oggi e domani saranno due giorni difficili – dice il ministro – anche se da domani pomeriggio il nostro servizio meteo prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura, facendola scendere da 45 a 35 gradi. Questo, secondo l’Enel, può consentire di completare i lavori».

Opposizioni all’attacco

Le opposizioni vanno all’attacco: «Catania è al collasso. Preoccupano le condizioni dell’aeroporto Fontanarossa, mentre la città è senz’acqua né luce, per gli atavici problemi idrici e il black out alla rete elettrica. L’incapacità di far fronte ad annosi problemi strutturali o ad emergenze, prevedibili ed evitabili se ci fosse una seria programmazione, sono la plastica rappresentazione del fallimento delle classi dirigenti locali e nazionali» ha detto ad esempio l’eurodeputato Dino Giarrusso.

IL ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (che nei giorni scorsi ha polemizzato con il Governatore Renato Schifani) ha trasmesso una lettera alla Società Aeroporto Catania (Sac) e ad Enac per sollecitare precise informazioni relative ai piani di ammodernamento dello scalo aeroportuale di Catania e sulle tempistiche di riapertura dopo l’incendio che ne ha gravemente compromesso l’operatività.

Questione che si intrecciano, dalla vicenda aeroporto a quella del black out: «Troppo semplice, come fa il ministro Musumeci, scaricare solo su Enel le responsabilità per i continui black-out che da giorni affliggono la città di Catania e diversi comuni dell’hinterland. La mancanza di energia ha infatti fatto mancare l’acqua corrente, visto che non è possibile alimentare gli impianti di pompaggio. Notevoli disagi si sono registrati anche nelle strutture ospedaliere che, solo in parte, sono stati risolti grazie all’impiego dei gruppi elettrogeni. Ma non possiamo non sottolineare che tutto questo è dovuto alla assoluta mancanza di politiche industriali ed energetiche da parte del governo della Regione, oggi guidata da Renato Schifani, ma fino ad appena un anno fa proprio da Nello Musumeci». Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

«Che fine hanno fatto – prosegue – le autorizzazioni per il foto voltaico e per la realizzazione di impianti alternativi che, certamente, avrebbero potuto contribuire a fornire un incremento alla produzione di energia elettrica da immettere nella rete in una situazione del genere? Tutto bloccato e ci tocca assistere invece alla solita pantomima fatta di riunioni, incontri, vertici e annunci che si rivelano sterili. Per altro, non vorremmo che la situazione d’emergenza garantisca – aggiunge – ai ben noti 11 gestori privati del servizio idrico nel Catanese la possibilità di incrementare ulteriormente i loro profitti in barba a qualsiasi norma di legge. Da ultimo ci aspettiamo che – conclude – i governi nazionali e regionali coordinino da subito le opportune iniziative per indennizzare le attività commerciali e imprenditoriali per i anni subiti per la mancanza di energia elettrica».

«I danni materiali e di immagine per la rete aeroportuale siciliana e per l’intero comparto del turismo sono incalcolabili, qualcuno deve rispondere di questo scempio, e per questo attendiamo con ansia l’esito delle indagini in corso. Schifani intanto si muova per mitigare al massimo i disservizi per i siciliani, per i turisti e per l’intero comparto turistico regionale, evitando inutili polemiche con esponenti dei partiti della sua maggioranza e con ministri che non servono a nulla e a nessuno, ma che evidenziano solo le enormi crepe all’interno della sua maggioranza» hanno scritto in una nota le deputate regionali del M5s Martina Ardizzone e Stefania Campo dopo un sopralluogo allo scalo di Fontanarossa, assieme ad alcuni rappresentanti della commissione trasporti della Camera dei deputati.

«Abbiamo voluto renderci conto di persona – aggiungono – della situazione, che è ancora molto lontana dal ritorno alla normalità. I contraccolpi alla stagione turistica, nel pieno del suo svolgimento, sono enormi con ingentissimi danni recati agli operatori turistici e ai turisti, che hanno visto rovinate le proprie vacanze. I problemi da risolvere sono ancora tantissimi, dai bus navetta mancanti, ai posti a sedere nelle sale d’attesa, ai bagagli smarriti al disagio dei voli dirottati su altri scali. Per questo Schifani – osservano le due deputate del M5s – deve fare l’impossibile per venire fuori da questa situazione, evitando di polemizzare con esponenti dei partiti della sua maggioranza e con i ministri Musumeci e Urso che lo hanno bacchettato pesantemente. Il presidente della Regione una buona volta vada oltre i vuoti annunci e faccia qualcosa di concreto, visto che dal suo governo finora non è arrivato praticamente nulla: dai rifiuti, alla sanità, alle province lo sfacelo è praticamente totale e per quanto riguarda i trasporti aerei l’unica cosa che è riuscito a fare è passare dal caro voli al caos voli».

«A Musumeci, che dichiara di auspicare una regia unica per gli aeroporti siciliani – afferma Campo – vorremmo ricordare che in tal senso sta facendo le ragnatele all’Ars dalla scorsa legislatura un nostro disegno di legge sulla rete aeroportuale siciliana. Perché non è stato mai preso in considerazione? Da parte sua prima, né da Schifani poi, non c’è mai stato un segnale di apertura, e le nostre sollecitazioni sono sistematicamente cadute nel vuoto».

Enel corre ai ripari

Intanto E-Distribuzione del gruppo Enel sottolinea di avere messo in campo tutte le energie disponibili: 570 tecnici, 60 gruppi elettrogeni e nove power station. Leonardo Ruscito, responsabile rete Sicilia, ribadisce che «nostre squadre sono al lavoro per cercare di normalizzare la situazione al più presto con i rinforzi che sono messi in campo». «E’ una situazione eccezionale, ma – aggiunge – noi abbiamo forti investimenti con Pnrr: su Catania spenderemo 225 milioni, la metà della cifra per tutta la Sicilia. Stiamo cercando di rispondere nei migliori dei modi a questa situazione emergenziale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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