Adrano: condannato per associazione mafiosa, la Cassazione respinge il ricorso. In carcere un 34enne

Di Redazione / 17 Agosto 2024

Gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno eseguito l’ordine di carcerazione per esecuzione pena nei confronti di un 34enne adranita, dovendo quest’ultimo espiare la pena di un anno e quattro mesi di reclusione a seguito di sentenza definitiva che lo ha riconosciuto colpevole del reato di associazione mafiosa, giacché appartenente a un clan operante nel territorio di Adrano.

L’uomo in passato aveva commesso svariati reati, riconducibili al clan mafioso di appartenenza, tra i quali la cosiddetta “guardiania”, ossia una forma di estorsione (“pizzo”) nei confronti dei proprietari di fondi agricoli, nonché il traffico di sostanze stupefacenti. Vicende queste per i quali, in passato, è stato arrestato e condannato a pene detentive di quattro e tre anni, entrambe espiate.

Accertata la sua appartenenza a un clan mafioso, lo stesso è stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere proprio per il reato di cui all’art. 416 bis del Codice Penale, per poi essere sottoposto ad un periodo di libertà vigilata, anch’esso terminato.

A seguito della recente e ulteriore sentenza di condanna per associazione mafiosa, emessa dalla Corte di Appello di Catania, atteso che il ricorso in Cassazione è stato respinto, quale inammissibile, la Procura della Repubblica di Catania ne ha ordinato la carcerazione dovendo scontare la pena un anno e quattro mesi, oltre a 400 euro di pena pecuniaria.

Si è proceduto, pertanto, a dare esecuzione a quanto disposto. Dopo gli adempimenti di rito, il condannato, rintracciato a casa propria, è stato portato in carcere.

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Pubblicato da:
Luisa Santangelo
Tag: adrano estorsione guardiania pizzo ricorso in cassazione