Acireale, grave bimbo rimasto ferito nel crollo in cattedrale

Di Salvo Cutuli / 09 Luglio 2017

Il quadro clinico del bambino è apparso subito più delicato: ricoverato in “codice rosso” e posto dai medici “sotto stretta osservazione”, a tarda sera è stato trasferito in elicottero al centro rianimazione del Policlinico di Messina. I genitori del piccolo sono stati accompagnati a Messina da una Volante del Commissariato di Acireale. Il piccolo ha riportato un “trauma cranico grave con frattura scomposta pluriframmentaria dell’osso frontale”.

Il crollo è avvenuto alle 17.45, durante la celebrazione di matrimonio di una coppia di sposi del posto. Momenti di terrore e funzione sospesa per mezz’ora per prestare le prime cure ai feriti e allontanare dal luogo del cedimento gli invitati che sono stati fatti uscire per timore della caduta di altri calcinacci.

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Sotto shock i genitori del bambino ferito che è rimasto sempre vigile, anche se dolorante. Immediato l’intervento delle volanti del commissariato locale che hanno interdetto tutta l’area interessata dal vistoso crollo facendo allontanare i presenti per ragioni di sicurezza. Il pesante portone di ingresso della cattedrale è stato chiuso. Delimitata con del nastro rosso la zona interna alla chiesa in cui si è verificato il cedimento. I vigili del fuoco, del distaccamento di Riposto, hanno messo in sicurezza la parte interessata dal crollo che è stata dichiarato inagibile.

La cattedrale non è stata chiusa al culto. Superati i momenti di paura, la cerimonia è ripresa e gli sposi, visibilmente scossi, sono stati uniti in matrimonio, anche se in un clima non proprio gioioso. «Il vasto cedimento dell’intonaco sarebbe da attribuire ad uno shock termico, tipico del periodo estivo, che avrebbe alimentato una bolla d’aria interna che alle prime sollecitazioni naturali libera la parte di intonaco compromessa». Salvatore Campo, capo squadra dei vigili del fuoco, non ha dubbi sulle cause del crollo, anche se preferisce attendere i rilievi prima di esprimere un parere ufficiale. Un matrimonio che parenti e amici degli sposi non dimenticheranno facilmente. Conclusa la cerimonia di nozze, gli zii dello sposo hanno voluto sincerarsi delle condizioni di salute delle vittime.

«Sta bene, anche se ci siamo presi un forte spavento – ha affermato una signora, cugina del trentenne disabile ferito alla testa. «Abbiamo avuto tanta paura – gli fa eco il marito – soprattutto perché il boato è stato assordante e in un primo momento abbiamo pensato a un attentato, con tutto ciò che si sente in tv e si legge sui giornali oggigiorno». «E’ stato un miracolo» – aggiunge una anziana donna: «Il rumore è stato assordante e una nuvola di polvere si è sprigionata da terra: sembrava come se fosse scoppiata una bomba all’interno della chiesa. Ho visto i miei nipoti guadagnare l’uscita a fatica a causa della polvere che non li faceva respirare. Qualcuno lassù ha postato la sua mano santa su tutti noi».

Don Roberto Strano, parroco della Cattedrale, parla più terrenamente di un inatteso quanto spiacevole incidente: «Una bolla di calore – conferma -, fortunatamente è accaduto dopo che gli sposi erano entrati e avevano raggiunto l’altare, eccetto il bambino e l’altro ragazzo rimasti feriti che si trovavano in una zona, raramente occupata dai fedeli, essendo proprio a ridosso dell’ingresso generale della Cattedrale. Se fosse accaduto mezz’ora prima, quando i parenti degli sposi stazionavano nei pressi del sagrato, la situazione sarebbe stata diversa. Abbiamo le opportune coperture assicurative per venire incontro alle eventuali esigenze dei feriti», conclude il sacerdote.

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