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Aci Trezza, masso rischia di cadere: stop ai bagnanti tra i due faraglioni

Di Enrico Blanco   |

ACI TREZZA – E’ opinione comune (non solo del trezzoto Giovanni) che “il luogo più dolce e gustoso per fare il bagno è il ‘canalone’ dell’Isola Lachea”, cioè il tratto di mare profondo e cristallino, incanalato tra il versante sud dell’Isola e lo scoglio della “Longa”. E’ lì che, a nuoto o con i remi, assapori la bellezza delle acque nel passaggio tra la calma della zona vicina a Trezza e gli ardenti bollori dell’alto mare dove le forti correnti (di cui si fa subito la conoscenza) ti annunziano quanto è nascosto all’orizzonte. Così sono rimasto di stucco, come tanti e tanti, nell’apprendere (da una recinzione rettangolare con corde) che proprio il tratto centrale, accanto alla punta dei tuffi, è vietato alla balneazione, al transito con le barche e….

La causa è la «presenza nella parete rocciosa di un masso sospeso con pericolo di caduta», da cui la nota del 29/8 del Cutgana e l’ordinanza di divieto (n. 49 del 30) della Capitaneria di Porto per “tutelare la pubblica e privata incolumità nonché garantire la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare”.

Quando si potrà godere nuovamente dell’intero del canalone dell’Isola non sappiamo proprio perché il divieto «sino al ripristino dello stato dei luoghi» non è molto diverso da quello che fu apposto nell’aprile del 1993 sulla Praca del vicino Castello per l’enorme masso caduto dal costone roccioso. Il divieto allora arrivava fin sulle acque del mare ma, a novembre di quell’anno, nacque una nuova ordinanza che limitava con pali in legno la distanza di pericolo dal Castello. Il mare portò via tutto e il divieto è rimasto fino ai nostri giorni in attesa dei lavori di messa in sicurezza. Non sappiamo quanto tempo passerà per far scendere giù il masso dalla parete dell’Isola, ma crediamo che le onde in arrivo nell’autunno potrebbero portare via le corde di segnalazione di pericolo come portarono via nel 1748 i massi che, proprio in quel punto, avrebbero dovuto allargare l’Isola creando i presupposti per un porto dominatore del Mediterraneo.

Il divieto in ogni caso resterà, pur andando via le corde.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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