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Accelerata per il “San Marco”: 6 mln di euro da Irfis per completare lavori

Di Redazione |

Catania – Dopo l’apertura del nuovo pronto soccorso del Policlinico prevista per le 8 di domani, domenica 18 novembre, riflettori puntati adesso sul costruendo ospedale San Marco, dove nei giorni scorsi è stato effettuato il collaudo statico dell’intero stabile per testarne la tenuta antisismica. Si tratta di una complessa operazione che rientra, comunque, nei canoni previsti nelle fasi conclusive di un cantiere di un’opera pubblica innovativa come il costruendo ospedale.

Intanto ieri, in occasione del taglio del nastro del pronto soccorso del Policlinico di Catania, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, conversando con alcuni giornalisti, ha rivelato che l’intervento della Regione mediante l’Irfis è stato determinante per imprimere una nuova accelerazione ai lavori del cantiere del “San Marco” e per evitare nuove lungaggini.Si tratta di una vicenda che, per primo Razza, ha scelto di non rivelare da subito per evitare preoccupazioni fra i lavoratori impegnati nella costruzione dell’ospedale e gli stessi cittadini catanesi che ne attendono l’apertura.

La vicenda trae origine dalle note difficoltà finanziarie di Tecnis (che è in amministrazione controllata). Dalla scorsa primavera, in particolare, l’azienda titolare del cantiere, nonostante il parere favorevole di una sentenza, non era riuscita ad incassare del tutto un credito che vantava dal Comune di Roma, che sarebbe servito a far proseguire la costruzione del nuovo ospedale di Catania, così i lavori hanno subìto un rallentamento pur non fermandosi mai del tutto. Preso atto della situazione difficilissima, l’assessore Ruggero Razza, su impulso del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, mediante la collaborazione istituzionale con Irfis, ha attivato una linea di credito pari a circa sei milioni di euro finalizzato esclusivamente al completamento dell’ospedale San Marco che – come è noto – è in fase di ultimazione.

“L’intervento che ha dato nuova energia al cantiere è stato possibile grazie alla sinergia istituzionale fra il governo regionale, l’azienda sanitaria Ove Policlinico San Marco e l’Irfis – spiega oggi l’assessore Razza – . Così questo prestito ha consentito di rassicurare i fornitori dell’azienda che sta realizzando il nosocomio, dando certamente un nuovo impulso conclusivo alla fase dei collaudi”. L’intervento dei giorni scorsi nel cantiere del nuovo ospedale è stato molto efficace: in pratica due dei novecento piloni antisismici che sorreggono già la struttura sono stati sganciati per diversi minuti simulando un danneggiamento causato da un terremoto. Di fatto i tecnici hanno asportato, e poi reintrodotto, la parte dei piloni che sostengono il nuovo San Marco. L’operazione è perfettamente riuscita.

La struttura del nuovo ospedale catanese è dotata di un sistema di isolamento sismico alla base, unico in Sicilia, che consente a questo presidio di non perdere la funzionalità anche in occasione di eventi sismici particolarmente disastrosi. Le strutture ospedaliere isolate sismicamente vengono progettate affinchè in occasione di eventi sismici gravi, aventi periodi di ritorno superiori a 2000 anni pertanto rarissimi durante la vita della struttura ma non escludibili a priori, si danneggino solo questi dispositivi. Pertanto, così come previsto dalla norma, se ne deve prevedere la sostituibilità. Mediante la prova di giorno 15 novembre si è testata la possibilità di sostituire i dispositivi e si sono valutate le interferenze con gli impianti e le componenti edili. La prova è consistita nel sollevare, in corrispondenza di due pilastri contemporaneamente, la struttura sovrastante gli isolatori applicando una forza pari a circa 10.000 kN=chilon Newton (un peso equivalente a circa 1000 auto utilitarie) rimuovendo e reinserendo gli stessi.

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