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A Paternò la processione dell’1 gennaio in ritirata per fischi a Gesù Bambino

Tensioni nella centrale piazza Indipendenza con un gruppo di stranieri, quasi tutti ubriachi. La comunità islamica: «Chi è ostile verso chi ci accoglie non è con noi»

Di Mary Sottile |

Un fatto senza precedenti che ha lasciato basiti quanti erano in processione, in testa il parroco di Santa Maria dell’Alto, padre Salvatore Patanè. La celebrazione religiosa dell’1 gennaio, a Paternò, con il simulacro di Gesù bambino in giro per le vie cittadine, è stata caratterizzata da un particolare momento di tensione vissuto quasi al termine della funzione.

Ecco cosa è accaduto

Secondo il racconto di quanti erano presenti, al rientro del simulacro in piazza Indipendenza, in pieno centro cittadino, appena la processione si è fermata per assistere ai fuochi d’artificio, sono partiti cori, applausi e soprattutto fischi, diretti al gruppo, da parte di alcuni stranieri (pare fossero una dozzina), fermi lungo via Vittorio Emanuele.Una situazione che ha creato imbarazzo e sdegno, anche perché alla processione erano presenti il sindaco, Nino Naso e i Vigili urbani in servizio d’ordine. Qualcuno dice che i fischi erano diretti ai fuochi d’artificio, probabilmente nel tentativo di esprimere felicità in maniera forse troppo plateale; la maggior parte, però, delle persone presenti ha percepito l’evento in maniera diversa.Sofferente per quanto stava accadendo, ipotizzando una derisione diretta al momento religioso, a muoversi verso il gruppetto di stranieri, sembra tutti ubriachi, è stato il parroco don Patanè, fermato a metà strada da una persona presente alla processione, per paura che potesse accadere qualcosa di grave.

Il rientro della processione

La processione, a questo punto, è rientrata rapidamente in Chiesa e “l’incidente” è stato archiviato, non senza strascichi. Tra l’altro, come raccontano sempre quanti erano presenti, anche all’uscita del simulacro, al passaggio dell’immagine di Gesù bambino davanti il gruppetto di stranieri già presente in piazza, si erano percepiti risolini e mugugni vari.Questa l’ennesima goccia di una situazione di tensione che in piazza Indipendenza si registra da troppi mesi ormai, causata soprattutto da quanti (italiani e stranieri) abusano di alcol. Non a caso sono frequenti le risse (l’ultima avvenuta proprio la notte di San Silvestro). Una situazione stigmatizzata dal deputato nazionale, Francesco Ciancitto che, informato dell’accaduto, ieri mattina ha chiamato il comandante dei carabinieri della Compagnia di Paternò. «Bisogna intervenire con azioni mirate – evidenzia Ciancitto -. Sarebbe utile attivare la zona rossa, come accade in altre città in Italia, a tutela dei cittadini».

L’intervento del sindaco

Anche il sindaco Nino Naso è intervenuto sul caso: «Valuteremo le azioni da mettere in atto – ha detto – per eliminare le situazioni di pericolo».Rispetto a quanto accaduto durante la processione, si dice profondamente dispiaciuto Rhida Khemiri, punto di riferimento per la comunità islamica a Paternò. «Quanto accaduto è inaccettabile – dice Khemiri -. Noi rispettiamo tutte le religioni e vogliamo ringraziare i paternesi che da sempre accolgono con grande slancio gli stranieri, dandoci tutto il loro supporto. Non vogliamo che l’azione di pochissime persone possa fermare il cammino verso l’integrazione che da anni stiamo percorrendo. Chi è ostile verso la comunità che ci ospita non è qui benvenuto».

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