A Librino 14enne gestiva bar e sala giochi con videosorveglianza del padre detenuto

Di Redazione / 11 Gennaio 2020
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Catania – Ancora un grave caso di sfruttamento del lavoro minorile, e non solo, a Librino. Dai controlli che la Polizia di Stato ha effettuato, anche nei giorni scorsi, nel quartiere catanese è emerso che in via del Maggiolino un pregiudicato, ai domiciliari per reati contro il patrimonio, è stato indagato in stato di libertà per sfruttamento del lavoro minorile e dello stato di bisogno dei lavoratori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, occupazione abusiva di edifici pubblici, gioco d’azzardo, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e illeciti in materia di sicurezza e salubrità sui luoghi di lavoro.

Il pregiudicato aveva tra l’altro trovato il modo di gestire un’attività commerciale, comprendente un bar e una sala giochi illegale, attraverso il figlio di 14 anni che veniva controllato con un sistema di videosorveglianza, collegato al suo telefonino. L’attività, con cui venivano vendute anche bevande alcoliche, era stata allestita in un immobile di proprietà del Comune di Catania ubicato al piano terra dello stabile in cui l’uomo abita. Durante il controllo di polizia sono stati identificati minori dagli anni 12 ai 16 intenti a giocare a carambola con scommessa finale in denaro e, circostanza aggravante, è che a detenere i soldi delle scommesse era il gestore di anni 14.

Inoltre, è stato identificato un dipendente, privo di contratto di lavoro, che percepisce 10 euro al giorno, meno di 2 euro l’ora e ha dichiarato di accettare tale misera somma poiché in stato di necessità e non ha alternative. La fornitura elettrica dell’immobile, privo del contatore della luce, tra l’altro impossibile da istituire poiché di proprietà del citato Ente pubblico, veniva fornita dall’abitazione del detenuto il cui nucleo familiare, tra l’altro, percepisce il reddito di cittadinanza pari a 800 euro al mese anche grazie alla falsa attestazione di essere disoccupato.

L’immobile è stato sottoposto a sequestro penale unitamente al telefonino del padre del minore, da cui si vedono anche le immagini dei giorni precedenti che ritraggono il figlio minore lavorare e i molteplici avventori, i soldi proventi dall’illecita attività di gioco e scommesse clandestine, 3 mazzi di carte da gioco, l’agenda con su scritta, di pugno dal minore, la contabilità dell’attività e, infine, la chiave dell’immobile. Durante le operazioni di polizia, sono stati convocati i genitori ai quali sono stati affidati i minori ricordandogli i diritti e obblighi derivanti dalla potestà genitoriale.

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Redazione
Tag: figlio librino minori polizia pregiudicato reddito di cittadinanza sala giochi