CATANIA – «Oggi ad Agrigento dedicano la Questura a Beppe ma io son voluto rimanere in questa città perché per noi è importante non ricordare solo Beppe ma tutte le 970 vittime della mafia. Ed oggi lo facciamo qui in collegamento con l’interno del carcere e quindi i familiari delle vittime di mafia lanciano un ponte anche a chi è stato dalla parte dei carnefici dei nostri cari». Lo ha detto Dario Montana, fratello del commissario capo della Polizia di Stato Beppe, ucciso dalla mafia a Palermo il 28 luglio 1985, in occasione della manifestazione organizzata a livello regionale a Catania dall’Associazione Libera per la giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie in contemporanea con Foggia, dove si è svolta la manifestazione nazionale “Terra. Solchi di verità e giustizia”.
A Catania oltre 10 mila persone provenienti da tutta la Sicilia hanno preso parte ad un corteo partito da Piazza della Repubblica – con in prima fila i familiari delle vittime innocenti delle mafie seguiti da sindaci ed autorità militari ed ecclesiastiche, da studenti e associazioni di volontariato provenienti da tutta l’Isola – che si è concluso davanti al murale dedicato alle vittime della mafia sul muro del carcere di Piazza Lanza con una lettura dell’elenco delle vittime innocenti delle mafie in alternanza con l’interno della struttura, dove i nomi delle vittime sono stati letti dai detenuti insieme a una delegazione di familiari di vittime della mafia e dagli operatori del carcere.
Foto di Santi Zappalà