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Lo studio

A Catania l’80% degli edifici sono stati realizzati prima della normativa antisismica

E il 90% è nato prima delle norme sul consumo energetico. Problemi affrontati dal progetto e-SAFE dell'Università di Catania, di cui il 29 novembre si presentano i risultati

Di Redazione |

Circa l’80% degli attuali edifici presenti nella città di Catania sono stati realizzati prima del 1981, quando il capoluogo etneo fu classificato come zona sismica, e quindi sono stati progettati per resistere ai soli carichi verticali. Il 90% del patrimonio edilizio esistente, inoltre, è antecedente all’entrata in vigore della L.10/1991, la prima legge che, in modo organico, introdusse il tema del risparmio energetico. Da questi numeri si evince che, a Catania, gran parte degli edifici risulta essere energivoro e vulnerabile ai terremoti.

Su questo terreno si è misurato, nell’ultimo quinquennio, il progetto di ricerca e-SAFE (Energy and Seismic AFfordable rEnovation solutions), finanziato con il programma europeo Horizon 2020 e coordinato dall’Università di Catania, tramite un consorzio internazionale multidisciplinare che comprende 12 partner provenienti da 8 diversi paesi dell’Ue, alcuni dei quali altamente sismici come la Grecia, Cipro, Turchia e Italia. Anche in questi Paesi, gran parte del patrimonio edilizio è altamente energivoro e vulnerabile ai terremoti poiché realizzato in periodi antecedenti all’entrata in vigore delle più recenti e restrittive normative in ambito sismico ed energetico. Al di là dell’altissimo numero di morti (ca. 36 mila, con 1,3 milioni di sfollati) causati dai terremoti negli ultimi 50 anni nel Vecchio Continente, va infatti evidenziato che il settore delle costruzioni è responsabile del 40% del consumo finale di energia primaria e del 36% delle emissioni di gas climalteranti.

Ecco perché l’obiettivo principale di e-SAFE è quello di sviluppare nuove soluzioni tecnologiche per migliorare la resistenza antisismica e l’efficienza energetica degli edifici con struttura intelaiata in cemento armato. Il progetto è coordinato dal prof. Giuseppe Margani, docente di Architettura tecnica al dipartimento di Ingegneria civile e Architettura (DICAr) dell’Università di Catania, e coinvolge anche i docenti Gianpiero Evola, nel ruolo di Technical Manager, Melina Bosco, Sebastiano D’Urso, Alberto Fichera, Antonio Gagliano, Edoardo Marino, Francesco Nocera, Gianluca Rodonò, Laura Saija, e Vincenzo Sapienza, e gli ingegneri Francesca Barbagallo, Vincenzo Costanzo, Gabriele Fichera, Veronica Guardo, Grazia Maria Nicolosi e Carola Tardo, e la dottoressa Giulia Li Destri Nicosia afferenti sia al DICAr che al DIEEI.

I partner internazionali del progetto sono l’Università di Bologna, la Norwegian University of Life Sciences (Norvegia), l’Istituto Autonomo Case Popolari di Catania, il Buildings Performance Institute Europe (Belgio) e le aziende Moverim (Belgio), Engineering (Italia), Deloitte Limited (Cipro), Pink GmbH (Austria), SAMPAŞ (Turchia), Salfo and Associates SA (Grecia) e Timmerfabriek WEBO BV (Paesi Bassi).

Venerdì 29 novembre alle 15, nell’aula magna dell’Edificio per la didattica di Ingegneria (Edificio 14, Cittadella universitaria, Catania), si terrà l’evento dal titolo “La riqualificazione sismico-energetica del patrimonio costruito: esiti del progetto Horizon 2020 ‘e SAFE’ e sviluppi futuri“, nel corso del quale i ricercatori del DICAr e del DIEEI, in collaborazione con IACP Catania, presenteranno i risultati del progetto.

L’evento, organizzato in collaborazione con l’Ordine e la Fondazione degli Ingegneri di Catania, l’Ordine e la Fondazione degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti Conservatori di Catania e Ance Catania, ha l’obiettivo di mostrare gli esiti del progetto, condividendo le lezioni apprese nel corso della progettazione e dell’implementazione dei progetti-pilota e-SAFE, e di riflettere sulle possibilità di utilizzo della tecnologia sviluppata. [Aggiungerei che si presenta l’evento formativo e-TRAINING]

A tal fine, si ragionerà sulle opportunità e le sfide poste dagli interventi di riqualificazione sismico-energetica del patrimonio costruito, con particolare attenzione alla riqualificazione dell’edificio IACP sito in via Acquicella Porto 27h a Catania, presentando i punti di vista dei diversi professionisti del settore edile e di alcuni attori chiave nel campo del patrimonio immobiliare.

Interverranno in apertura il direttore del DICAr Matteo Ignaccolo, il direttore del DIEEI Giovanni Muscato, il sindaco di Catania Enrico Trantino, il presidente IACP Catania Angelo Sicali, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Mauro Scaccianoce, la presidente dell’Ordine degli Architetti Veronica Leone, i presidenti delle rispettive Fondazioni Filippo Di Mauro, ed Eleonora Bonanno, il vicepresidente di Ance Catania Salvatore Messina. L’evento si concluderà con una tavola rotonda, durante la quale alcuni dei più decisivi portatori di interesse della città avranno modo di confrontarsi con esperti su scala nazionale ed europea per definire i futuri passi da compiere per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di sicurezza antisismica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA