piazza stesicoro
A Catania il sit-in per sostenere Ahoo: «Donna – il coraggio della Libertà. Il velo o la vita…»
La Sturiale: “non possiamo restare indifferenti, abbiamo il dovere morale di agire pacificamente per cercare il cambiamento che deve arrivare a partire soprattutto dalla sensibilizzazione dei più giovani”
“Sono donna: diritti ignorati, stritolati dall’arroganza, cestinati nel pozzo profondo dell’indifferenza./ Assorta nei pensieri, procedo. La strada mi pare un deserto: fantasmi neri imbavagliati voltano la faccia dall’altra parte./ Sono forte, mi sento sola. Tutto si compie nella mia nudità./ Bisogna spogliarsi per poi rivestirsi di Amor proprio, figli dello stesso Dio, creature tutti uguali, oggi omologate a questo universo che muove le nostre vite”, versi di Antonella Sturiale, (dall’inedito “Donna – Il coraggio della libertà”, ispirato dalla vicenda di Ahoo Daryaei), hanno accompagnato, questa mattina, in Piazza Stesicoro, a Catania, il sit-in dal titolo “Donna – il coraggio della Libertà. Il velo o la vita…tutto si compie nella mia nudità” proposto dall’associazione “Catania più Attiva”.
«L’indifferenza uccide! Voltarsi dall’altra parte per non vedere la cruda realtà in faccia è la forma più alta di codardia. Gesti coraggiosi come quello della studentessa iraniana, vengono fraintesi e giudicati, additati come eccessivi, inutili e autolesivi. Invece penso che, nel suo gesto, sia racchiusa tutta la rabbia e la ribellione di tutte quelle donne che aspirano alla libertà, alla parità, alla considerazione. Siamo soddisfatti perché questo sit-in, promosso, appunto, dall’associazione “Catania più Attiva”, della quale mi onoro essere la vicepresidente, vuol essere un invito alla riflessione sulla condizione delle donne ai giorni nostri che non differisce di una virgola da quella del passato. Ogni tipo di violenza perpetrata è una lama affilatissima conficcata sulle coscienze di ogni singolo essere vivente. È la sconfitta dell’umanità”, dichiara Antonella Sturiale che, come dice, si è lasciata ispirare dai recentifatti di cronaca (in Iran una studentessa sfida l’obbligo del velo: si toglie il resto degli abiti, viene arrestata dalla polizia morale. La scena, accaduta all’Università della Scienza e della Ricerca di Teheran, immortalata da un video divenuto virale, mostra tutto il coraggio della giovane di fronte al divieto imposto dagli ayatollah).
«La notizia – prosegue la Sturiale -, riporta alla memoria la battaglia delle iraniane contro il velo obbligatorio, divenuta tragicamente nota negli ultimi anni a seguito della morte di Mahsa Amini, la studentessa curdo-iraniana, anche lei dell’Università di Teheran, scomparsa mentre era in custodia della polizia morale nel settembre del 2022. Attualmente non si hanno più notizie di Ahoo Daryaei e si teme sia sotto tortura, come denuncia Amnesty International. Crediamo che non possiamo restare indifferenti e che abbiamo il dovere morale di agire pacificamente per cercare il cambiamento che deve arrivare a partire soprattutto dalla sensibilizzazione dei più giovani».
«Bellissimo il nostro sit-in contro la violenza sulle donne. Grande partecipazione dei presenti, parecchi turisti in maniche corte, per respirare una giornata quasi primaverile con un bel sole. In un centro storico maestoso protetto dal Cigno, il nostro Vincenzo Bellini, abbiamo avuto pure un intervento in diretta, molto toccante, di una donna che in lacrime ci ha raccontato la grave violenza subita dal marito, attualmente in detenzione. Ribadiamo che il più grande crimine è l’indifferenza. Siamo e saremo sempre pronti in difesa delle donne, dei disabili e di tutti coloro ai quali vengono negati i diritti che non sono privilegi. Un ringraziamento, oltre a coloro che ci hanno sostenuto con la presenza, le testimonianze e l’ascolto, anche all’avvocato Nunzio Condorelli per i chiarimenti sul fronte legislativo riguardanti anche la violenza di genere», dichiara il presidente di “Catania più Attiva”, Santo Musumeci.
Il sit-in, ideato dalla Sturiale insieme a Giusy Pischedda, ha offerto altresì la possibilità di discutere e confrontarsi anche sulle nuove forme di violenza, in particolare attraverso i social, e fenomeni quali, ad esempio, il “revenge porn” (ovvero la vendetta porno o pornovendetta, consistente nella condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet, senza il consenso dei protagonisti) e che solo pochi giorni addietro fa sortito una giovane vittima, una ragazza adolescente di Enna che, umiliata e ferita profondamente, si è tolta la vita.
Il presidente di “Catania più Attiva”, Santo Musumeci, conclude auspicando numerose repliche di simili iniziative con il coinvolgimento degli studenti (di ogni ordine e grado), delle loro famiglie, e dei loro nsegnanti, proprio perché “non vi è un solo raccolto per il cuore”, il seme dell’amore deve essere riseminato sempre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA