CATANIA – Sono ancora in corso i sopralluoghi da parte della protezione civile dei vari Comuni alle pendici dell’Etna colpiti alle 2.34 della notte scorsa da un sisma di magnitudo 4.8, che ha avuto il suo epicentro a poco meno di due chilometri da Biancavilla. Dai primi rilievi i paesi dove si registrano danni sono Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Adrano, con crolli di cornicioni, antichi casolari e muri in pietra e palazzi lesionati. A Santa Maria di Licodia è crollato un cornicione dallo storico Palazzo Ardizzone. Calcinacci si sono staccati e caduti dalle chiese di Santa Barbara a Paternò, che è transennata, e di Santa Maria dell’Idria a Biancavilla.
E sono diverse decine le persone che la notte scorsa sono state medicate per contusioni in vari ospedali del Catanese in seguito alla scossa. Per la maggior parte le ferite, lievi, sono state provocate da cadute. Molti anche i casi di attacco di panico e di persone sotto choc. Tutte le persone medicate sono state dimesse.
«La scossa di terremoto avvertita attorno alle 2.30 ha toccato tutti noi. Non facciamoci prendere dal panico». Lo scrive su Facebook Antonio Bonanno, sindaco di Biancavilla. «A chi si trova fuori di casa – prosegue Bonanno – diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili. Assieme a carabinieri, Vigili del fuoco, Polizia, Protezione civile, Polizia municipale e volontari – conclude – siamo per le strade di Biancavilla a monitorare la situazione».