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Nelle miniere di Enna e Caltanissetta nessun deposito di scorie nucleari. Longi: «Valuto un filone d’inchiesta in commissione ecomafia su Pasquasia»

La mozione presentata da Ciminnisi (M5S) non ha avuto seguito

Di William Savoca |

Tirano un sospiro di sollievo i cittadini ennesi preoccupati dalle voci che davano la miniera di Pasquasia sito “potenzialmente idoneo” per le scorie nucleari insieme a Bosco Palo (Caltanissetta).

Dalla Sogin (Società gestione impianti nucleari) si apprende che nell’elenco delle 51 aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica il 13 dicembre 2023, non rientrano i siti delle due miniere siciliane dismesse di Pasquasia (Enna) e Bosco Palo (Caltanissetta).

“Sulla base dei criteri tecnici indicati nella Guida Tecnica n. 29 che guidano il lavoro di Sogin, queste due aree sono state subito escluse” è stato spiegato precisando inoltre “che non vi è alcuna preferenza fra le aree contenute nella proposta di Cnai e, ad oggi, nessuna scelta è stata fatta riguardo all’area dove realizzare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico”.

Dalla Sogin è stato poi evidenziato che “la procedura di selezione dell’area dove realizzare il Deposito Nazionale è tuttora in corso e la proposta di Cnai dovrà tener conto dei risultati della Valutazione Ambientale Strategica (Vas)”.

Sono 51 le aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee e se Pasquasia e Bosco Palo restano fuori dalle potenziali scelte, per la Sicilia restano invece in corsa Calatafini-Segesta e Trapani. Su questi due siti c’è stata nei mesi scorsi la ferma e dura opposizione del territorio che si è detto contrario a qualsiasi ipotesi di scorie nucleari.

Sulla vicenda ennese e su Pasquasia c’è stato l’intervento della deputata Eliana Longi: “Pasquasia è nei miei pensieri da sempre e quindi, continuerò il mio impegno per la spinosa questione della dismessa portata già all’attenzione della commissione dell’ecomafie, di cui sono componente. Una volta acquisiti ed analizzati dati ufficiali degli ultimi anni, qualora necessario, sarà mia sollecitudine la costituzione di un filone d’inchiesta per verificarne le condizioni e proporre iniziative volte ad una riqualificazione. E’ necessario lavorare in sinergia, con atteggiamento non di mera protesta per cercare di trovare la giusta soluzione su una questa significativa problematica per il nostro territorio, da sempre oggetto di tante speculazioni che non sempre hanno avuto un riscontro ufficiale”.

A tal proposito è intervenuta su “La Sicilia” anche la deputata Cristina Ciminnisi (M5S) prima firmataria di una mozione depositata a dicembre dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Idonee ad ospitare il deposito di scorie nucleari e poi votata a maggio impegnando il governo regionale ad attivarsi per la denuclearizzazione dell’intero territorio siciliano, per l’assoluto divieto allo stoccaggio ed al transito di scorie nucleari e ad attivarsi perché sia dichiarata la totale contrarietà all’individuazione della Sicilia come sede di Deposito nazionale per i rifiuti radioattivi.

Ciminnisi ha però evidenziato che “alla mozione non c’è stato un seguito e preoccupa il silenzio del Governo Schifani che, seppur impegnato a maggio a prendere delle iniziative volte a dichiarare l’intera Sicilia inidonea, non ha fatto nulla in tal senso”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA