Sarà insignito del Premio speciale “Umberto Zanotti Bianco”, al Ministero della Cultura a Roma, l’imprenditore Sebastiano Misuraca, che a dicembre del 2020 comperò un appezzamento di terra sotto il castello manfredonico-chiaramontano al solo scopo di abbattere l’ecomostro che vi era stato edificato e che da quarant’anni deturpava la maestosità del medievale maniero fuso nella roccia. Un gesto nobile per restituire a tutti la possibilità di poter godere della bellezza di un monumento storico unico nel suo genere e che Italia Nostra ha voluto premiare.
A suo tempo, quando “La Sicilia” aveva raccontato questa storia poi ripresa da tutta la stampa italiana e non solo, Italia Nostra, tramite il presidente regionale Leandro Janni, aveva elogiato tale gesto. Gesto nobile che invero era già stato premiato dalla Fondazione Gal Hassin nell’estate del 2021, quando gli assegnò il Premio Gal Hassin alla Civiltà.
Adesso anche Italia Nostra premierà l’imprenditore Sebastiano Misuraca. Lo ha deliberato il Consiglio direttivo nazionale e tale premio speciale sarà conferito nell’ambito del Premio nazionale “Umberto Zanotti Bianco” 2023, giunto alla XXII edizione.
La cerimonia di conferimento avverrà il prossimo 24 novembre nella Sala Spadolini del Palazzo del Collegio Romano, sede del ministero della Cultura.
In pratica Sebastiano Misuraca, imprenditore cereo-agricolo in pensione, spendendo soldini di tasca propria, comperò quei circa tremila mq di terra ai piedi del castello, col solo scopo di demolire l’obbrobrio edilizio che da quarant’anni deturpava la bellezza della poderosa fortezza medievale. E senza dire niente a nessuno, né farsi pubblicità, si affidò alla ditta di Gero Corbetto che in mezza giornata, adoperando i mezzi meccanici, spianò la villetta che misurava ben duecento metri quadri circa, cento mq a piano, e non presentava lesioni strutturali. A rigore, insomma, si trattava di una villetta tranquillamente abitabile. Anche alla luce di tali ulteriori dettagli il gesto di Sebastiano Misuraca fu elogiato da tutti e fin da subito anche da Italia Nostra.
Uno spirito di sensibilità ambientale raro e di cui nessuno aveva avuto sentore, tant’è che lo stesso Misuraca lo confermò a La Sicilia: “Non ho detto niente a nessuno delle mie intenzioni sino a cose fatte, solo in tre sapevamo, io, il sindaco e l’ingegnere Gigi Mancuso, mio carissimo amico ed ex compagno di scuola. Fino all’ultimo per abbattere quella casa c’era sempre un impedimento, una firma mancante, un timbro che serviva. E devo dire che fondamentale è stata l’esperienza dell’ingegnere Mancuso per risolvere ogni impiccio. Da quarant’anni quella casa mi stava sullo stomaco e finalmente adesso non c’è più”. La villetta era stata costruita da due fratelli di Mussomeli negli anni ’80.