Caltanissetta
«Montante vessillo della legalità» L’arringa dell’avvocato Taormina
«E’ una richiesta di condanna che ha quasi il sapore del contrappasso». Lo ha detto l’avvocato Carlo Taormina ai cronisti al termine della sua arringa difensiva, oggi a Palazzo di Giustizia di Caltanissetta, all’udienza del processo sul cosiddetto sistema Montante che si celebra con il rito abbreviato.
Taormina si è soffermato sulla richiesta avanzata dalla procura che ha chiesto 10 anni e 6 mesi per l’ex leader di Sicindustria Antonello, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
«Montante ha operato all’insegna dell’antimafia quasi per 10 anni e mezzo e pare che la pubblica accusa si sia ispirata a questo concetto: dieci anni e mezzo hai governato, dieci anni e mezzo stai in galera. Forse è una casualità ma a me è venuto in mente proprio questo». Taormina si è poi soffermato sulla linea difensiva sottolineando come le accuse di mafia siano ormai cadute.
«Qui c’è anzitutto da prendere atto – continua – che da un punto di vista di implicazioni di carattere mafioso non ce ne sono assolutamente. Si tratta poi di capire se all’interno di questo percorso ci possano essere state delle situazioni che non siano andate secondo quello che avrebbe voluto la legge e questo sarà oggetto di accertamento».
Per Taormina, Antonello Montante resta il simbolo dell’antimafia. «Rivendichiamo la titolarità in capo a Montante di essere stato e di essere ancora il vessillo dell’antimafia e chi lo vuole abbattere è il potere mafioso che è riemerso, purtroppo allineato a quello giudiziario che inconsapevolmente sta dando un forte contributo alla sua vittoria». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA