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La storia del volpino Stefano che attende da tre anni il suo padrone in ospedale

Di Redazione |

MAZZARINO – Un amore indissolubile che piega pure la morte. Fedele al suo padrone, da quasi tre anni attende di vederlo uscire da quella porta che un pomeriggio d’estate lo ha inghiottito per sempre. Ma lui, un volpino dagli occhi profondi e tristi, lo aspetta nella speranza di poterlo accogliere, scodinzolando. Una speranza che non sembra affievolirsi nonostante il trascorrere del tempo.

Questa storia, che testimonia e dà prova di quanto indissolubile possa trasformarsi il rapporto tra un uomo ed un cane, arriva da Mazzarino, nel Nisseno. Una vicenda che ricorda quella di Hachiko, l’Akita Hinu che, negli anni Trenta, in una città del Giappone attese per dieci anni il ritorno del suo padrone, fino alla fine dei suoi giorni.

A Mazzarino invece tutto è cominciato nell’estate del 2016, quando il padrone dell’animale è stato colto da un malore. L’ambulanza del 118 lo soccorre e lo trasporta all’ospedale. Il cane la segue fino al nosocomio ed è lì che vede il padrone, disteso su una barella, sparire dietro a un porta. Sarà l’ultima volta che lo vedrà.

Quel volpino, che sembra non volersi rassegnare alla realtà, oggi è stato adottato dagli operatori del 118. Anche contro la sua volontà. Lo hanno ribattezzato Stefano, come l’ospedale Santo Stefano. In poco tempo è diventato la mascotte di dipendenti e pazienti che non gli fanno mancare mai cibo ed acqua. C’è anche chi cerca di avvicinarlo ma lui, diffidente, si ritrae. Un paramedico, temendo per il freddo, gli ha costruito una cuccia ma Stefano non sembra apprezzare. Come giaciglio ha scelto uno spazio minuscolo accanto all’ambulanza. Se piove si rannicchia sotto il mezzo. Quando per le emergenze i paramedici salgono a bordo, lui si sposta, fissa l’ambulanza partire e ne attende il ritorno. Nelle giornate più calde si appisola nel giardino del nosocomio, al massimo si concede una passeggiata, gironzolando attorno al perimetro del cortile diventato la sua nuova casa. Ma i suoi occhi sono sempre rivolti a quella porta, da dove spera di rivedere quell’uomo che ha amato e da cui ha ricevuto tanto amore.

Salvatore Bonaffini, in servizio al 118, è uno dei paramedici che soccorsero l’anziano ormai quasi tre anni fa. “Era un uomo di Barrafranca che però viveva a Mazzarino – conferma -. Un giorno si è sentito male a causa di un’insufficienza cardiaca. L’abbiamo soccorso e portato in ospedale ma non è riuscito a superare la crisi. Quel giorno, a seguire l’ambulanza c’era pure il suo cane”. Che ora continua ad attenderlo davanti il presidio ospedaliero.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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