La scrittrice Silvana Grasso madrina del Guinness World Record a Mazzarino

Di Maria Concetta Goldini / 04 Settembre 2019

Gela (Caltanissetta) – Incontriamo telefonicamente Silvana Grasso, assente al momento da Gela, per avere notizie dei suoi nuovi impegni letterari e non. Cose che lei affronta sempre con passione e dal concetto di passione partiamo.
«La passione è un ingrediente pericolosissimo se si sbagliano le proporzioni. L’assenza di passione – dice la scrittrice – non fa lievitare né i rapporti umani né la scrittura che è ingorda di passione e senza passione non nutre il lettore. Mi è naturale la passione, faccio tutto con passione, dal greco al teatro alla narrativa, persino m’arrabbio con passione, ma domino io la passione».

Il 18 settembre sarà la madrina di un evento che riguarda la nostra provincia. A Mazzarino si tenta il World guinness records per il torrone più lungo al mondo. Credo sia la prima volta in assoluto che per questo ruolo si sia scelto un nome appartenente alla Cultura e non allo spettacolo. Ce ne vuole parlare?

«La richiesta non mi ha sorpreso, da sempre urbi et orbi ho precisato la mia idea di Cultura: la Cultura può e deve attraversare, unire, legare, cucire mondi apparentemente diversi e dissimili, ma solo se giudicati per vecchi stereotipi. Al di là del guinness è la Cultura della nostra tradizione, è la sacralità della terra, del suo frutto, è la rinascita e il ritorno alla grande madre Gea (terra) per anni negletta abbandonata il vero motore culturale dell’evento che dunque è a tutto titolo un evento di Cultura. Parte da Mazzarino, dall’imprenditore Bongiovanni un moderno concetto di “cultura”, sdoganata dagli stereotipi comuni che vorrebbero ancora assegnarle come territori propri il libro, il convegno e simili. Cultura è ricognizione e promozione di quel che siamo e siamo stati, con l’utilizzo di mezzi spesso archiviati per ignoranza dall’uomo, che ha tumulato il passato considerandolo una zavorra, di cui vergognarsi e liberarsi. La manifestazione ha infatti previsto, proprio in questa direzione, un incontro in mattinata con giovani e scuole, in cui io vorrò sottolineare l’irrinunciabile mitologico valore della nostra cultura».

Silvana Grasso ci spieghi come fa uno scrittore come lei, stimatissimo dalla critica, oggetto di convegni pregevoli nel mondo, a diventare “personaggio” senza rischiare mai la delegittimazione proprio per gli stereotipi, cui ha accennato.

«Non rischio nessuna delegittimazione semplicemente perché io sono non sembro. Solo gli spacciatori di aria fritta e fumus rischiano la delegittimazione, anzi lo smascheramento, questi spacciatori andrebbero presi a calci non solo delegittimati. La comunicazione mi è stata sempre naturale, in qualsiasi lavoro di gruppo sono stata individuata dai miei compagni di viaggio come motore aggregante, epicentro necessario, quello che la sociologia chiama ”leader naturale”. Certo mi aiutano un carattere generoso espansivo, un interesse sincero all’essere umano, suffragato poi da 25 anni di letteratura e da un curriculo d’eccellenza».

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Redazione
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