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Gela, un pomeriggio di fibrillazione per diverse liste civiche

Di Maria Concetta Goldini |

GELA (CALTANISSETTA) – Un pomeriggio di  fortissime fibrillazioni negli ambienti politici per il destino di alcune delle liste civiche che potrebbero non essere ammesse  in quanto  al momento della raccolta delle 400 firme (necessarie solo per le formazioni non presenti al Parlamento) non contenevano anche l’elenco dei 24 candidati al consiglio comunale e i loro dati anagrafici. Ci sono varie sentenze del Consiglio di Stato in merito ed una in particolare datata 2006. I sottoscrittori della lista devono firmare su moduli che contengono il simbolo della lista stessa, i nomi, cognomi, i luoghi e le date di nascita dei candidati al consiglio. Chi sottoscrive una lista deve essere ben certo di ciò che fa. Deve sapere con chiarezza chi sono  i candidati ed attraverso le generalità complete escludere anche casi di omonimia. Lista dunque completa con i candidati e le loro generalità  che devono poi corrispondere a quelli che l’elettore potrà votare.  Quanto prescrive l’articolo 28 del Dpr 570 del 1960 così come i contenuti delle sentenze del Consiglio di Stato  era ben noto negli ambienti politici tant’è che  uno dei candidati a sindaco Maurizio Melfa ha presentato i moduli per la raccolta delle firme delle due liste complete dei candidati al consiglio e le generalità e lo stesso ha fatto Terenziano Di Stefano per la lista Una buona idea collegata a Lucio Greco. Non hanno raccolto firme invece i Cinquestelle, l’Udc e Fratelli d’Italia per Spata. Ma tutte le altre civiche  non sarebbero in regola e quindi rischiano l’inammissibilità.È successo il caos ieri anche se dall’ufficio elettorale del Comune hanno subito fatto sapere che si stava sollevando un polverone per nulla perché le liste non erano ancora presentate e sarà comunque la Commissione elettorale  a verificare con gli atti che gli arriveranno al tavolo ciò che in regola e ciò che non lo è. Entro il 3 aprile la presentazione delle liste e oi tutto passa all’esame della Commissione elettorale cui spetta decidere sull’ammissibilità o meno delle liste.Ma ieri è successo lo stesso un terremoto negli ambienti politici. A Spata alcuni alleati avrebbero consigliato di farsi assegnare il simbolo nazionale della Lega perché senza quello cade l’accordo  di centrodestra. Una prova del fatto che quell’accordo si regge sul fatto che Salvini è in auge e si vuole sfruttare il momento favorevole. Su questo il centrodestra è salito sul Carrccio.Per non correre rischi pure le liste civiche di Pd e Forza Italia potrebbero tagliare la testa al toro tornando al simbolo originario. Ma a questo punto il Pd avrebbe serie difficoltà ad andare a braccetto con Forza Italia senza il camuffamento civico. Perciò da ieri sera circola la voce che l’ alleanza con Greco potrebbe saltare e  il Pd  andrebbe solo con Lillo Speziale  candidato a sindaco. Fantapolitica?Una torre di Babele ieri.Ma non si esclude che gli interessati trovino l’escamotage per evitare di correre rischi e mantenere così  gli equilibri già raggiunti dopo mesi di trattative estenuanti.

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