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Gela: ucciso in piazza per 60 mila euro e l’intermediazione di una estorsione

Di Redazione |

Gela (Caltanissetta) – Ucciso per 60 mila euro non restituiti e l’intermediazione per evitare una estorsione: sono questi i moventi individuati dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela per l’omicidio del tassista Domenico Sequino, 56 anni, ucciso il 17 dicembre del 2015 in piazza Umberto I. Per il fatto di sangue sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere il boss di Cosa nostra Nicola Liardo, 46 anni, suo figlio Giuseppe Liardo, 22 anni, e Salvatore “Tony” Raniolo, 29 anni, genero e cognato dei Liardo. Ignoto un componente del commando che ha partecipato alle fasi del delitto. I tre farebbero parte della famiglia degli Emmanuello, mentre la vita era appartenente ai Rinzivillo. Un regolamento di conti, quindi, all’interno di Cosa nostra.

L’agguato. Ad uccidere il tassista gelese sarebbe stato un commando composto da due persone che alle 19,45 in sella ad uno scooter Honda Sh150 avrebbero raggiunto piazza Umberto I. I due indossavano il casco integrale. Il passeggero è sceso dal mezzo a ruote ed ha sparato contro Sequino colpendolo alle spalle, mentre il complice lo aspettava. I due, dopo l’omicidio, sono fuggiti via facendo perdere le proprie tracce.

L’ordine dal carcere. Ad ordinare l’omicidio sarebbe stato Nicola Liardo mentre era detenuto e ne avrebbe parlato, durante i colloqui, con il figlio Giuseppe che avrebbe coinvolto il cognato. Raitano è accusato di avere partecipato all’agguato, ma ancora non si sa se era alla guida dello scooter ho ha premuto il grilletto della pistola 7,65.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere notifica ai tre indagati porta la firma del gip Valentina Balbo su richiesta dei sostituti procuratori della Dda di Caltanissetta Luigi Leghissa, Nadia Caruso e Maurizio Campagnaro. Ad illustrare gli esiti dell’indagine sull’omicidio compiuto quattro anni fa sono stati il Comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta, colonnello Baldassarre Daidone, il comandante del Reparto Territoriale di Gela tenente colonnello Ivan Borracchia ed il capitano Nico La Macchia.

La ricostruzione. I killer agirono il 17 dicembre del 2015 alle 19,45 in piazza Umberto I. Il tassista Sequino venne compito da cinque colpi di arma da fuoco alla scheda da due persone che erano giunte in sella ad uno scooter Honda Sh 150 di colore grigio. I carabinieri hanno rinvenuto subito 6 bossi calibro 7,65 ed hanno proceduto a ricostruire il percorso effettuato dal commando. 

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