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Gela, truffa da 10mila euro in biglietti aerei “patacca”

Nel processo contro Veronica Lavore ha deposto una vittima

Di Daniela Vinci |

Al processo per truffa contro Veronica Lavore che si celebra davanti al giudice monocratico Antonio Fiorenza, una delle vittime finite nella sua trappola, racconta come l’imputata riuscì a spillarle ben 10 mila euro.

La parte offesa, un uomo di 32 anni, oggi residente nel Nord Italia, ha deposto ieri, alla ripresa del processo contro la Lavore (la donna per le contestazioni che si vide muovere si trova ancora sottoposta a regime di detenzione domiciliare) ed ha raccontato di essere finito nella rete della donna per l’acquisto di biglietti aerei a prezzi scontati.

Ha riferito di avere conosciuto la Lavore che si era presentata come un’impiegata di un’ agenzia viaggi e che da lei aveva acquistato dei pacchetti viaggio per i suoi trasferimenti in Germania dove risiedono alcuni componenti della sua famiglia.

Ma in un’occasione l’uomo giunto in aeroporto scoprì che il suo nominativo, insomma, non risultava tra i passeggeri.

“Telefonai alla Lavore – ha raccontato l’uomo – la quale mi disse che sicuramente c’era stato un disguido e di rifare il biglietto che poi mi sarebbe stato rimborsato. Rifeci il biglietto che pagai a prezzo pieno – ha proseguito – e, seguendo le indicazioni della Lavore, le fornii i codici della mia carta di credito al fine di ottenere il rimborso”. La doccia fredda per il malcapitato giunse un paio di mesi più tardi quando la banca gli inviò la comunicazione periodica con i movimenti bancari. A quel punto, l’uomo scoprì che dal suo conto aveva “preso il volo” la somma di 10 mila euro. Fin qui il racconto della parte offesa che, scoperto il raggiro, presentò denuncia contro la Lavore. Il processo si concluderà a settembre.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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