Gela (Caltanissetta) – La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela ha concluso le indagini preliminari, con richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti di un imprenditore, amministratore unico della società “Ambiente Italia S.r.l.”, appaltatrice del servizio di perlustrazione e accalappiamento dei cani randagi presenti sul territorio del Comune di Gela, per i reati di omissione di atti di ufficio, inadempimento di contratti di pubbliche forniture e per il reato di lesioni personali gravi.
L’episodio. Il 24 febbraio dello scorso anno un operaio, A. A. di 48 anni, in via Rio de Janeiro ha rischiato la vita perché assalito da sette cani randagi di grosse dimensioni. A salvarlo è stato un automobilista che vedendo i cani in gruppo ha iniziato a suonare, ma non sapeva che stavano sbranando un uomo.
La corsa in ospedale. Il ferito è stato subito trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” dove i medici hanno installato oltre sessanta punti di sutura alle gambe.
Vivo per miracolo. La vittima dell’aggressione ad opera dei randagi si può ritenere “vivo per miracolo”.