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Gela, lite tra condomini finisce a colpi di pistola: un ferito e un indagato

Vittima e presunto attentatore hanno precedenti (quest'ultimo anche per mafia). I carabinieri stanno cercando di ricostruire dinamica e movente

Di Redazione |

Un modo tutt’altro che urbano di risolvere beghe sul quale i carabinieri del Reparto Territoriale hanno avviato indagini a tutto campo per delineare i contorni di una sparatoria che, fortunatamente, non è sfociata nella tragedia. Ad “affrontarsi” in una palazzina del “Bronx” sono state sue vecchie conoscenze negli ambienti investigativi: da un lato Fabio Argenti di 40 anni con diversi grattacapi giudiziari alle spalle, rimasto ferito dai 4 colpi esplosi con una pistola di piccolo calibro dal “rivale” L. L. C., che, quell’arma – ancora non trovata – la deteneva illegalmente. La violenza è esplosa in uno stabile di Scavone, esattamente in via Rio de Janeiro, dove i due “rivali” risiedono. Cosa l’abbia scatenata è ancora al vaglio dei carabinieri che, sotto il coordinamento dei magistrati della Procura, stanno passando ai raggi X la posizione della vittima e del presunto carnefice e di ricostruire il movente delle pistolettate che non avrebbero avuto testimoni. La lite tra i due, prima verbale, è degenerata quando L. L. C., ora indiziato numero uno quale presunto attentatore, avrebbe impugnato la pistola esplodendo quattro colpi che hanno raggiunto la vittima al fianco, all’addome ed in altre parti del corpo, ferendola in modo lieve.  Per le ferite riportate, Argenti è stato trasportato in ospedale dove è stato medicato e poi ricoverato in Chirurgia generale per le diverse ferite riportate. I sospetti sono ricaduti su L. L. C., un gelese dal passato costellato da vicissitudini con la legge anche per reati di mafia. L’uomo è stato sottoposto ad accertamenti per verificare l’eventuale presenza di tracce di polvere da sparo nelle sue mani.

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