Caltanissetta
Gela, il Miur condannato a stabilizzare nove precari storici della scuola
GELA (CALTANISSETTA) – Precari per 18 anni, ma trattati come lavoratori dipendenti, ingaggiano una battaglia giudiziaria contro il Miur e, al termine di un braccio d ferro protrattosi per cinque anni, la spuntano.
Al centro della battaglia giudiziaria ci sono stati 9 lavoratori precari della scuola assunti in qualità di Assistenti Amministrativi nelle segreterie scolastiche con plurimi contratti di collaborazione coordinata e continuativa) i cosiddetti Co.co.co.) ai quali il giudice del lavoro, dott. Valeria Vincenti ha riconosciuto il diritto all’inserimento nella graduatoria provinciale permanente della provincia di Caltanissetta relativa a profili professionali per l’area A e B del personale Ata.
Con lo stesso dispositivo di sentenza, il giudice ha condannato il Miur a corrispondere ai nove lavoratorI le differenze retributive dovute sulla base del calcolo dell’anzianità di servizio maturata alla stessa stregua di quella riconosciuta al corrispondente personale di ruolo.
Una decisione, quella adottata dal giudice del lavoro di Gela, che si allinea a quelle già emesse da altri Tribunali isolani ai quali l’esercito degli ex Co.co.co. impiegato come Ata nelle scuole, hanno chiesto non solo la stabilizzazione dopo anni ed anni di precariato, ma anche un risarcimento del danno, oltre al pagamento delle differenze retributive e contributive maturate in anni di precariato.
A vincere la battaglia contro il Miur, sono stati Orazio Arnone, Concetta Cauchi, Adele Picceri, Elio Bessio, Rocco Moscato, Pasqualino Dispinzeri, Patrizia Terlati e Nunzio D’Arma che, cinque anni fa, hanno avviato la battaglia giudiziaria contro il Miur e l’Ufficio scolastico provinciale di Caltanissetta per il riconoscimento del sacrosanto diritto di lavoratori.
Ad assisterli nella loro battaglia giudiziaria sono stati gli avvocati Giuseppe Zampogna, Maria Beatrice Miceli e Patrizia Stallone i quali hanno rilevato che i nove ricorrenti, per 18 anni, hanno svolto le stesse mansioni negli stessi istituti scolastici come personale Ata sì, ma precario.
Al giudice, dunque, hanno chiesto di riconoscere ai nove un risarcimento per le differenze retributive e contributive e ferie non pagate. Un trattamento, insomma, equo a quello del personale di ruolo oltre al riconoscimento dei diritti di lavoratori che, in anni di servizio i nove si erano visti calpestare.
Con la sentenza pronunziata dal giudice Vincenti, ai nove sarà riconosciuta l’anzianità di servizio maturata ai fini della progressione economica.
Nella causa intentata dai nove lavoratori, il Miur si è costituito chiedendo il rigetto della domanda dei ricorrenti. Ma dopo anni di battaglie legali, il giudice ha dato ragione ai lavoratori ed ha condannato il Miur a risarcirli.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA