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Gela, compravano merce e la pagavano con assegni scoperti: quattro arresti

Di Redazione |

Sgominata dalla Guardia di finanza di Gela una banda di truffatori con base a Niscemi che operava in tutta la Sicilia. Le manette sono scattate ai polsi di N.G. di 45 anni, G.S. di 58 anni, S.C. di 33 anni e L.B.S. di 31 anni, tutti residenti tra Niscemi e Butera.

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I finanzieri da tempo davano loro la caccia. Il meccanismo della truffa, collaudato almeno dal 2015, era semplice ed efficace: consisteva nel contattare i grossisti o i venditori, per concordare un appuntamento per l’acquisto della merce. L’incontro si svolgeva generalmente nella città di residenza della potenziale vittima il successivo venerdì pomeriggio.

Una volta visionata, la merce veniva pagata con un assegno circolare falso o privo di provvista. Complice la chiusura delle banche nel fine settimana, i truffati riuscivano a verificare la genuinità dell’assegno solo il lunedì successivo, quando recatisi in banca per incassare il denaro, si accorgevano che gli assegni erano falsi o scoperti (da qui il nome dell’operazione – cabriolet).

I finanzieri hanno ricostruito episodi denunciati in vari paesi della provincia di Caltanissetta, Agrigento, Catania, Trapani e Palermo. L’indagine delle Fiamme gialle, sotto la direzione della Procura di Gela, ha messo in luce una vera e propria organizzazione criminale che ha realizzato tra il 2015 e il 2017 più di 20 colpi in tutta l’Isola con un giro d’affari di oltre 120 mila euro.

Acquistavano e rivendevano beni di ogni genere. Dal carburante ai concimi per l’agricoltura, dall’olio ai capi d’abbigliamento e ancora cosmetici, cellulari di ultima generazione e altro materiale di facile rivendita e molto ricercato nei mercati. Alcune merci in parte sono state recuperate e poste in sequestro. Il gip ha disposto per tutti e quattro gli arresti domiciliari.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA