Caltanissetta
Gela: arrestati gli imprenditori Luca per riciclaggio dei capitali del clan
GELA – Sono finiti in carcere gli imprenditori Franco Luca, Totò Luca e Rocco Luca (quest’ultimo figlio di Totò) indagati per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’indagine del Gico di Caltanissetta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, i tre avrebbero riciclato il denaro del clan Rinzivillo. Gli imprenditori sono noti perché a Gela hanno una concessionaria di auto di lusso e diverse aziende edili.
Le altre misure cautelari. Divieto di dimora nelle province di Caltanissetta e Ragusa, per il reato di riciclaggio, per Francesco Gallo, genero di Totò Luca e soggetto coinvolto nella gestione di alcune imprese riconducibili alla famiglia Luca, Concetta Lo Nigro, moglie di Totò Luca e rappresentante legale di diverse aziende riconducibili alla famiglia, Emanuela Lo Nigro, sorella di Concetta e ritenuta prestanome della famiglia Luca, e Maria Assunta Luca, figlia di Totò e socia in molte aziende della famiglia.
Il poliziotto. Nell’ambito delle indagini è emersa la figura di un Primo Dirigente della Polizia di Stato, all’epoca dei fatti in servizio a Gela e successivamente a Caltanissetta e ad Agrigento, indagato per corruzione, accesso abusivo a sistemi informatici in uso alla polizia e rivelazione di segreto d’ufficio.
L’indagine. Partita nel giugno del 2014 a seguito di alcune dichiarazioni di collaboratori di giustizia, riguarda i noti imprenditori gelesi della famiglia Luca, i quali, negli anni, hanno sviluppato cointeressenze economico-finanziarie con esponenti mafiosi del clan Rinzivillo. L’inchiesta fotografa oltre un ventennio di contiguità mafiosa, nel corso del quale si è registrato un anomalo e consistente sviluppo delle imprese riconducibili ai suddetti soggetti realizzatosi proprio grazie ai rapporti con esponenti di rilievo di cosa nostra.
Gli accertamenti economico patrimoniali, infatti, hanno dimostrato che parte dei capitali provenienti dalle attività criminali della famiglia Rinzivillo sono stati investiti in modo organico e stabile nelle aziende della famiglia Luca, permettendo così una compenetrazione dell’economia mafiosa con quella legale.
I primi contatti tra la famiglia Rinzivillo e i Luca risalgono alla fine degli anni ’90, allorquando esponenti del clan mafioso gelese avevano iniziato a consegnare agli imprenditori somme provenienti da attività delittuose, nell’ordine di un miliardo di vecchie lire, da riciclare attraverso le aziende di famiglia. Grazie a tali affari si sono concretizzati sproporzionati investimenti immobiliari e nel settore del commercio di autovetture, che hanno permesso ai citati imprenditori di affermarsi come importante gruppo economico.
Gli altri contatti con i clan catanesi. I contatti dei Luca con la criminalità organizzata negli anni si sono anche estesi ad alcune famiglie mafiose di Catania, quali i Mazzei (detti i Carcagnusi), i Carateddi ed i Santapaola.
I sequestri. Sono 7 le aziende sequestrate, e sigilli anche a disponibilità finanziarie e a beni immobili riconducibili all’impero economico e finanziario della famiglia Luca, per un totale complessivo stimato in 63 milioni di euro. Le aziende sottoposte a sequestro sono: Lucauto s.r.l., Car Luca s.r.l., Terranova Immobiliare s.r.l., Immobilluca s.r.l., Luca Immobiliare S.r.l, Luca Costruzioni s.r.l., Mirto S.r.l..COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA