Caltanissetta
Cgil di Caltanissetta e #vertenza Gela all’aeroporto Fontanarossa di Catania
Gela (Caltanissetta) – Una petizione virtuale diretta al premier Giuseppe Conte e al presidente Sergio Mattarella perché il caso Gela e della provincia di Caltanissetta diventino una vertenza nazionale. Si è stancato il segretario provinciale della Cgil Ignazio Giudice di partecipare a tavoli istituzionali in cui «si parla tanto e non cambia poi nulla». La realtà è che per Gela 34 milioni sono bloccati per il Patto per il Sud, 800 milioni si stanno perdendo perché non arriva l’autorizzazione ad Eni per il progetto Argo e Cassiopea, 5 milioni sono bloccati per il museo del mare e 3 milioni per il museo archeologici. È lunga la lista dei fondi che a Gela e nel territorio nisseno potrebbero essere spesi e restano nel cassetto. «Non possiamo assistere in silenzio a vedere morire la nostra città – dice Ignazio Giudice – mentre la politica se ne frega. Non possiamo vivere in una terra in cui siamo all’anno zero in fatto di servizi sanitari e collegamenti viari. Gela si salva se la sua situazione diventa un caso nazionale».
La prima mossa del sindacalista è stata ieri con la petizione che è andata subito a gonfie vele e questa mattina una delegazione del sindacato si è presentata all’aeroporto Fontanarossa di Catania per aver avviato un volantinaggio ricordando ai siciliani le tante occasioni perdute nel territorio. «Porterò la vertenza Gela nei luoghi nevralgici dell’economia siciliana perché tutti sappiano di cosa stiamo morendo» – dice il sindacalista che già da tempo nei tavoli istituzionali ha espresso l’idea che è tempo di muoversi, di far uscire la vertenza Gela dal localismo per portarla alla ribalta nazionale. Ora passa ai fatti.
«Noi vogliamo essere ricevuti dal premier Conte – continua – vogliamo che chi rappresenta questa città possa trattare con il governo gli aspetti che necessitano per risalire la china e frenare il pauroso spopolamento che si sta verificando. Serve un nuovo impegno per Gela, un accordo globale, rivedendo l’accordo di programma, l’area di crisi, sbloccando tutti i finanziamenti che ci sono e restano congelati e prevedendo nuove risorse».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA