Una settimana interamente dedicata al Carciofo di Niscemi, con alcuni momenti che saranno dedicati a temi estremamente attuali come la crisi siccità che vede impegnato il governo regionale nell’affrontare una tematica molto cara a centinaia di agricoltori del settore e del territorio. Sarà un focus a 360° quello in programma a Niscemi dal 20 al 28 aprile, con due weekend nel mezzo e la festa della Liberazione per visitare e conoscere anche lo splendido centro storico del comune nisseno e abbandonarsi ai sapori di una volta e alle tradizioni del passato.
L’edizione di quest’anno sarà ricca ed intensa: protagonista è, nemmeno a dirlo, il Carciofo di Niscemi, diventato anche presidio slow food, dal sapore forte ma delicato, dalle mille proprietà naturali e dal colore inconfondibile. Quel violetto che sfuma verso il verde che lo rende riconoscibilissimo agli occhi.
Ci saranno mostre, spettacoli e tanti stand allestiti in centro per poterlo gustare, ma ci saranno momenti dedicati ai produttori e agli agricoltori. Lo spiega il sindaco Massimiliano Conti. «Quest’anno – dice – anche dopo una lunga serie di confronti e interlocuzioni con i nostri agricoltori, abbiamo voluto che uno degli argomenti principali da trattare e approfondire con i rappresentanti della Regione Siciliana, sia quello legato alla siccità e ad alla crisi idrica. Un aspetto fondamentale per un territorio come il nostro che vive di agricoltura e che in questo settore affonda le sue speranze di sviluppo economico e sociale. Abbiamo già avuto ospite l’assessore regionale dell’Agricoltura Luca Sammartino, e ritornerà per un momento di confronto e di aggiornamento sui passi avanti fatti dalla Regione in questa direzione». Investimenti in infrastrutture, dunque, ma anche il potenziamento dei consorzi di bonifica e delle dighe che permetterebbero di dare un freno al problema siccità. Freno che potrebbe non bastare. Per questo è necessario un confronto con produttori e agricoltori per capire quale sarà il futuro della piana di Gela, anche alla luce della volontà del Governo regionale di dichiarare lo stato d’emergenza per preservare il settore e la produzione.
La questione siccità ed emergenza idrica sarà argomento di dibattito e confronto, ma come detto il protagonista resta il Carciofo di Niscemi. La sua storia, la storia delle distese della piana di Gela che già a fine novembre cominciano a riempirsi, la raccolta che prosegue fino ad aprile, i segreti che si tramandano di generazione in generazione. E le ricette, perché in fondo il Carciofo di Niscemi è un tesoro da saper valorizzare anche in cucina. Lo si potrà assaggiare praticamente in decine di ricette, forse anche di più. Dal semplice carciofo arrostito, con un filo di olio extravergine, sale e pepe, alle versioni trasformate come sott’olio e sott’aceto. Protagonista del piatto o semplice contorno, il Carciofo di Niscemi è spesso abbinato ai formaggi locali e si può presentare a tavola cotto o crudo.
«Sarà una settimana speciale – spiega ancora il sindaco Massimiliano Conti – con momento dedicati alla musica e allo spettacolo, ci saranno le degustazioni e stiamo lavorando affinché l’accoglienza dei tanti visitatori sia la migliore possibile. È una vetrina importante per tutti: per il nostro “oro”, per noi come città e per il nostro tessuto economico. Ecco perché accanto a stand e mostre, continueremo a discutere e a confrontarci con produttori, agricoltori e commercianti per discutere di eventuali problemi e giocare di squadra per vincere tutti insieme. Dal 20 al 28 aprile tutto il centro di Niscemi sarà coinvolto in quella che sarà una vetrina importante per la città e il territorio. Ci saranno gli stand istituzionali con la possibilità di degustare il carciofo nelle sue mille varianti, la biblioteca comunale aprirà le sue porte per raccontare la storia dell’ “oro verde” di Niscemi, mentre tra largo Belvedere, corso Vittorio Emanuele e il Museo civico si alterneranno i momenti dedicati alla musica, al cabaret e al divertimento. E proprio dal Museo civico arrivano interessanti novità, con nuove collezioni che arricchiscono gli oggetti legati alla tradizione antropologica della città da poco in mostra, a rendere tutto ancora più bello e suggestivo.
a cura della DSE Pubblicità