Il primo verso dell’Iliade ad introdurre già la magia: “Canta, o Dea”. L’ira di Achille viene cantata, da Omero o chi per lui, rendendo immortale – attraverso la lingua scritta – la lunga tradizione orale delle esibizioni del cantore professionista, l’aedo. Dall’epica classica agli artisti di oggi, il passo può essere breve anzi brevissimo se di mezzo c’è l’amore per il canto e la musica, l’originalità di un’intuizione, l’immortalità della bellezza. La potenza della cultura. E così dalle aule del Liceo classico “Eschilo” di Gela alle Instagram stories di un cantante del calibro di Vasco Rossi, seguito da oltre due milioni di followers e capace di abbracciare tre generazioni di fan, l’approdo può essere quasi naturale, seppur caratterizzato da emozioni forti e sorprendenti.
È il destino della versione latina di “Albachiara”, uno dei capolavori del rocker emiliano, che l’istituto gelese ha lanciato lo scorso settembre in occasione della festa d’inizio anno scolastico. Riavvolgiamo il nastro e torniamo dunque al primo giorno di scuola. C’è un gran caldo, ma la gioia di ritrovarsi insieme dopo l’estate (e dopo i tempi difficili che abbiamo vissuto), è grande. Dal palco dell’aula magna, gli studenti si esibiscono con leggerezza e semplicità, facendo brillare il loro talento. Angelo Bongiovanni, studente buterese, canta con la sua bella voce accompagnato al piano da un altro giovane liceale, il musicista Simone Scerra. La melodia è famosissima, tutti la riconoscono immediatamente, ma le parole evocano altri suoni, altri mondi: è “Albachiara”, sì, ma tradotta in latino.
A scriverla, durante alcune notti d’estate, sono state le docenti di latino e greco Lella Oresti e Concetta Massaro con un lavoro certosino, complesso, soprattutto per affinare la metrica testuale e accordarla a quella musicale. Ma dopo tanto impegno, la traduzione è stata completata. E se l’Albachiara di Vasco diventa rossa se qualcuno la guarda ed è fantastica quando è assorta, la sua “consorella” latina non è da meno: «Si quis te videt erubescit / et mira cum defix(a) es / in nodis tuis, in curis tuis».
È a questo punto che un’altra magia subentra, quella dei social e della comunicazione online che abbatte tempi e distanze. Dal Liceo “Eschilo” il progetto è arrivato fino a Zocca, la cittadina del Modenese dove Vasco è nato. Un dialogo tra la prof. Oresti e Susanna Rossi Torri, assessore alla Cultura di Zocca, il desiderio di dar vita a un gemellaggio tra le due realtà e l’inattesa ma auspicata svolta: l’iniziativa viene condivisa direttamente con l’entourage di Vasco, che ha poi repostato su Instagram alcune news e fotografie realizzate a Gela proprio durante l’esibizione.
«Ascolto Vasco fin da bambino grazie a mio zio, sapere che l’artista sia a conoscenza di quello che abbiamo fatto mi fa piangere di gioia», ha detto il giovane cantante Bongiovanni. Ma ci sono altre storie nella storia. “Albachiara” è un inno alla semplicità, così sconosciuta a tanti giovani di oggi, proposto da una scuola che si dimostra figlia del suo tempo, capace di leggere e interpretare la modernità e non legata a metodi didattici del passato. Anche il latino è vivo, anche con il latino si può giocare e divertirsi parlando di emozioni e di bellezza, attraverso il canto e la musica. «Un concerto rock trasmette entusiasmo ed empatia – dice la prof. Massaro -, così come faceva l’aedo, il cantore, figura vicina agli artisti del mondo di oggi. La musica può trasmettere valori importanti come quelli del mondo classico, valori che i ragazzi apprezzano quando vengono proposti nel modo giusto: bisogna stimolare la loro curiositas, puntando sul concetto di meraviglia». «“Albachiara” presenta un modello di semplicità che non appartiene ai ragazzi di oggi – aggiunge la prof. Oresti, da sempre grande fan di Vasco – eppure può essere proprio il linguaggio universale della musica a dare loro la possibilità di riflettere su questo tema, di comprendere che forse c’è un equilibrio virtuoso che si può raggiungere».
L’esperienza della versione latina di “Albachiara” ha trasmesso grande entusiasmo alla scuola gelese. Tra le aule del liceo “Eschilo” non si parla che delle storie social ricondivise dall’artista e del possibile gemellaggio con Zocca, nel comune filo che unisce i due territori grazie all’amore per la musica e il “Komandante”.
«Per noi si tratta di una grande soddisfazione – ha spiegato il dirigente scolastico del liceo classico di Gela, Maurizio Tedesco -, questa esperienza dimostra che si può rendere viva la lingua latina attraverso il gioco. Un progetto didattico che funziona, il segno di un liceo classico che sta al passo con i tempi e vuole dire la sua, sempre». E chissà che un giorno, su un palco, davanti a decine di migliaia di fan in delirio, non sia proprio Vasco a cantare qualche verso di quell’Albachiara in latino nata per gioco al liceo classico “Eschilo”. Sarebbe un’altra grande magia, per chiudere il cerchio.