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L’Etna sudovest del vino, vuole il suo posto nel segmento eno-gastronomico

Al primo  Biancavilla Etna Wine Forum la voce dei produttori  in un territorio che si candida a nuova mecca per L'Etna doc

Di Redazione |

Biancavilla. Oltre 2.000 winelover e operatori della ristorazione presenti, 35 aziende partecipanti e contenuti di alto profilo per un grande racconto enologico su Biancavilla e il territorio sud-ovest della DOC Etna. Da sabato 15 a domenica 16, con una appendice lunedì 17 ottobre dedicata alla ristorazione locale, Biancavilla è diventata una piccola capitale del vino di qualità, offrendo una serie di iniziative – tra cui percorsi di visita e degustazioni – che, in questo specifico territorio, non trova precedenti, consegnando ad una comunità di imprenditori agricoli e non solo,  quel laboratorio di idee e di esperienze che il Forum di Biancavilla intende essere: un appuntamento stabile condiviso da tutti gli attori che possono concorrervi (dalle Università al Consorzio di Tutela dell’Etna DOC, alla Camera di Commercio di Catania, ma anche l’I.R.V.O. della Regione Siciliana e l’Assessorato all’Agricoltura) sull’Economia del Vulcano.

Un progetto che sposa in pieno l’intenzione di creare un vero e proprio Osservatorio, in grado di raccogliere dati ed analizzarli scientificamente, come previsto nel Programma della DOC Etna. Biancavilla si candida ad esserne la sede, con spirito di servizio e coesione insieme a tutto il territorio dell’Etna e a tutte le sue principali produzioni agricole di tradizione: le arance rosse dell’Etna, il Ficodindia, la frutta tipica come la Mela Cola e la Pera Coscia, ma anche i Pistacchi di Bronte e quanto altro ancora connoti e valorizzi l’agricoltura sulla "Muntagna". Prodotti che varcano stabilmente i confini italiani per raggiungere mercati lontani e che costituiscono la struttura, insieme al turismo, dell’intera economia dell’Etna.

Un areale, quello della DOC Etna, di gran pregio, con vigneti e palmenti che raccontano una storia secolare fondata sull’iniziativa di famiglie che, di generazione in generazione, hanno saputo affermare con qualità e rigore produttivo, l’identità enologica del versante sud/sud-ovest del Vulcano: “Siamo la terza porta dell’Etna e punto di riferimento per la viticoltura alle pendici dell’Etna – sottolinea il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno – La prima edizione del Biancavilla Etna Wine Forum ha voluto affermare l’identità di questo straordinario territorio, dando valore ai tanti produttori che hanno deciso di insistere su questo versante”.

Importante, inoltre, l’aspetto di proiezione sul marketing e sull’internazionalizzazione grazie al coinvolgimento di Italian Taste Summit con un workshop dal titolo “Export dei vini dell’Etna Doc, declinazioni dei caratteri territoriali e la loro promozione specifica” che ha visto l’intervento di Joanna Miro, CEO di Wine Global Aspect e diversi produttori che hanno partecipato attivamente alla prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum. Sempre nella giornata di Sabato Matteo Gallello ha guidato una storica degustazione verticale di Etna Bianco di Masseria Setteporte e la Master of Wine Susan Hulme ha raccontato le peculiarità di Biancavilla in una apprezzatissima degustazione con dodici etichette rappresentative del territorio. Giornata clou Domenica 16 Ottobre con la presenza di oltre trenta cantine partecipanti, le associazioni del mondo della sommellerie e poi le enoteche, i ristoranti ed i giornalisti della critica enologica nazionale ed internazionale ed un pubblico selezionato di oltre 2.000 persone nella suggestiva cornice di Villa delle Favare con i banchi di assaggio. Nella giornata conclusiva, una mattinata di formazione per i ristoratori locali che hanno potuto incontrare i produttori di Biancavilla nell’ottica di una maggiore sinergia e crescita del territorio nel segmento eno-gastronomico ed eno-turistico.

Hanno preso parte alla prima edizione di Biancavilla Etna Wine Forum, l’Associazione Italiana Sommelier, l’Associazione Nazionale Assaggiatori di Vino, le cantine di Biancavilla e dell’Etna (Agata Santangelo, Barone di Villagrande, Cantine di Nessuno, CVA Canicattì, Duca di Salaparuta, Eudes, Feudo Cavaliere, Firriato, Foti Randazzese, Generazione Alessandro, Giovinco, Grottafumata, Le due Tenute, Masseria Setteporte, Murgo, Nicosia, Papale, Pietrardita, Planeta, Podere dell’Etna Segreta, Quinto Arco, Re Ruggero, Serafica Terra di Olio e Vino, Tenuta Boccarossa, Tenuta del Vallone Rosso, Tenuta di Fessina, Tenute Mannino di Plachi, Tenute Orestiadi – La Gelsomina, Terra di Montalto, Terrafusa, Travaglianti), l’associazione DegustEtna e poi l’Enoteca dell’Etna, Racina e l’Istituto Alberghiero IPSSAT Rocco Chinnici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA