Cinelli Colombini: “Turismo del vino in cerca di esperienze, tra appassionati e talebani”

Di Redazione / 29 Gennaio 2023

 Nel turismo del vino, nel 2023, saranno decisive le esperienze capaci di attrarre turisti indipendentemente dalla fama della cantina o della bottiglia e, ancora di più, l’uso della tecnologia nella prenotazione e nella fidelizzazione dei visitatori. Ne è convinta Donatella Cinelli Colombini, ideatrice nel 1993 di Cantine aperte e del Movimento turismo del vino oltre che  dalla sua esperienza come produttrice al Casato Prime Donne a Montalcino e alla Fattoria del Colle nella Doc Orcia e comprovata dai 5 manuali che ha firmato.che traccia le novità nel settore dell’accoglienza.

"NO ALLE PROPOSTE TUTTE UGUALI"
"In Italia, la Toscana è ancora in posizione leader ma altre destinazioni del vino stanno crescendo. Il male oscuro delle cantine turistiche italiane è ancora la loro proposta tutta uguale» spiega Cinelli Colombini, sottolineando come «le esperienze vadano diversificate e strutturate in base ai profili di enoturisti: i turisti del vino classici cioè i veri appassionati, gli altospendenti, soprattutto esteri, che chiedono momenti esclusivi e infine i talebani che cercano cose estreme come i '"vini senza mani", i vini cioè ultra-famosi o con caratteristiche straordinarie».

ESPERIENZE SUL VINO
Ma c'è un altro fenomeno nascente che secondo Donatella Cinelli Colombini «se ben comunicato, riesce ad attrarre visitatori indipendentemente dalla fama della cantina, anzi la potenziano in modo enorme ed è rappresentato dalle esperienze sul vino». "Alcune proposte, particolarmente diverse, coinvolgenti e uniche, se ben comunicate – continua Donatella Cinelli Colombini – riescono a attrarre visitatori indipendentemente dalla fama della cantina, anzi la potenziano in modo enorme. Per questo il numero, la dimensione e la spettacolarizzazione delle nuove cantine turistiche cresce ovunque nel mondo talvolta con effetti hollywoodiani".

L'ELETTRONICA, TRA WINE CLUB ED E-COMMERCE
Infine, l’importanza dell’elettronica sia nella prenotazione che nelle fasi successive alla visita. «La tecnologia, per l’enoturismo italiano – conclude Cinelli Colombini – è capace di trasformare i visitatori delle cantine in clienti che continuano a comprare bottiglie, anche dopo il ritorno a casa, attraverso il wine club e l’e-commerce proprietario». 

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Pubblicato da:
Ombretta Grasso
Tag: cinelli colombini turismo del vino vino