Il 21 gennaio hanno svolto il loro ultimo servizio. Poco prima di fine anno gli chef stellati del ristorante Coria, Francesco Patti e Domenico Colonnetta (con il sindaco nella foto di Gabriele Condorelli), annunciavano la chiusura a Caltagirone e l’avvio della nuova avventura a Catania dal prossimo 22 febbraio. «Sono stati 15 anni intensi di esperienze, di incontri, di progetti andati a buon fine e di tante collaborazioni – spiegano Patti e Colonnetta – Siamo grati a questa realtà, nonostante non appartenga, come origini, a nessuno di noi. Tuttavia, siamo stati accolti in modo umano e proprio Caltagirone è stata la dimensione che ci ha consentito di ottenere la Stella Michelin. Da circa un anno, abbiamo accarezzato l’idea di realizzare un programma più ampio per Coria. Catania è una realtà cosmopolita e facilmente raggiungibile sotto ogni punto di vista. Avevamo bisogno di un palcoscenico più centrale nel contesto siciliano e di una nuova fonte di ispirazione, mantenendo inalterata l’identità della cucina espressa sinora. Coria cambia città, ma non identità».
Scelta consapevole
La notizia ha sconvolto tutti non poco. «È stata una scelta consapevole! Oggi troppi centri della Sicilia sud orientale, tra cui anche Caltagirone, fanno i conti con la difficoltà nei collegamenti – continuano Patti e Colonnetta – La rete stradale è carente, la distanza dall’aeroporto Fontanarossa è considerevole e non esiste un buon servizio ferroviario. Tutto ciò induce i turisti a scegliere mete più comode e riservare ad altre una presenza giornaliera e non stanziale. Un ristorante fine dining ha piacere di lavorare con il territorio circostante, ma ha anche necessità di boccate di ossigeno che giungono dalle presenze turistiche. Nel centro calatino rimane l’attività di Squiseating, la nostra azienda di banqueting l’altro nostro fiore all’occhiello e a cui siamo legati tanto quanto Coria».
La città perde la visibilità della Stella Michelin di Coria. «Riteniamo che mettere attorno al tavolo gli attori principali che contribuiscono a creazioni attrattive e movimentare il turismo – concludono Patti e Colonnetta – sia sempre un’azione che porta un miglioramento».
