Vino
Al-Cantàra premiata per il quinto anno consecutivo al Vinitaly
La cantina sull'Etna di Pucci Giuffrida conquista tre premi nella classifica 5StarWines. "Il segreto? Cura in vigna e nella vinificazione, ma soprattutto la passione"
«“L’amor che move il sole e l’altre stelle”. È l’amore che fa ottenere tutti i risultati nella vita. Il segreto è tutto qui». Innamorato della sua cantina e dell’Etna, Pucci Giuffrida cita il Paradiso di Dante con la voce piena di gioia per l’ultimo successo della sua Al-Cantàra che con tre etichette selezionate al Vinitaly 2021 anche quest’anno si conferma – per il quinto anno consecutivo – l’azienda dell’Etna che ha raccolto il maggior numero di premi». Tutto cominciò nel lontano 2008 «quando con appena 1500 bottiglie vincemmo la Gran Menzione. Ma mai allora avrei potuto pensare di ottenere questi risultati. Mi inorgogliscono», commenta Giuffrida, che con passione e dedizione, continua a far crescere i suoi vini.
La giuria della manifestazione – enologi, sommelier e giornalisti specializzati – ha votato con una degustazione “alla cieca” (con le etichette oscurate) e un range di punti da 90 a 100. A entrare nella classifica 5StarWines sono stati “Luci Luci”, Etna Bianco Doc da uve Carricante con 91 punti, il Sicilia Doc “Ciuri di strata” con 90 punti, e l’Etna Rosso Doc da Nerello mascalese “O scuru ‘o scuro”, storico cavallo di battaglia della cantina di Randazzo, con 90 punti. La classifica del concorso 5StarWines è inserita nell’omonimo Book, guida che segnala a wine lovers e ristoratori le cantine ed è distribuita nelle maggiori fiere di settore in Italia e all’Estero.
«Anche stavolta ha vinto l’Etna, un territorio unico al mondo per la sua natura, selvaggia e generosa – prosegue Giuffrida, commercialista catanese, vigneron per amore – questi risultati mi ripagano di tutta la fatica e degli investimenti dedicati a questa terra. Condivido questo ennesimo riconoscimento con il nostro enologo, Salvo Rizzuto». La cantina, circa 20 ettari tra il fiume Alcantara e il vulcano, è nata nel 2005 e ha da subito sposato vino e cultura, scegliendo per le proprie bottiglie nomi e personaggi della letteratura siciliana e per le etichette illustrazioni originali di giovani artisti catanesi. «Decliniamo il Nerello mascalese in otto tipologie, dal rosso Etna Doc al passito, dal blanc de noir alla grappa e allo spumante», spiega Giuffrida che lo scorso giugno ha presentato il nuovo Doc Etna Rosso, Liolà Ullarallà 2017, vino da collezione in sole 999 bottiglie con le etichette ritoccate a mano e tutte diverse una dall’altra.
Il segreto di un successo che si conferma da cinque anni? «Cura certosina in vigna; accarezziamo le piante – elenca Giuffrida – attenzione massima alla vinificazione in cantina e naturalmente l’amore: ho trovato una passione che mi fa impazzire. Dopo la mia famiglia, le mie figlie, la cantina è la cosa più bella. È sempre l’amore che muove tutto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA