Quel Nido incastonato sull’Etna

Di Redazione / 29 Gennaio 2020

E sempre seguendo la traiettoria di individuazione di pratiche e processi preziosi, connessi a filo doppio con le caratteristiche ambientali di un contesto territoriale, vi parlerò di Paternò, cittadina in provincia di Catania, ove, non dimentichiamolo, ha origine per la prima volta, nella grande e lunga Storia delle attività produttive mondiali, proprio il processo di ceramizzazione della pietra lavica, o per lo meno, di particolari ed accurati processi e pratiche che ne hanno sviluppato, sino alle estreme conseguenze, le ampie e ciclopiche possibilità espressive, in relazione alle lavorazioni ‘sensibili’ di superficie, ed in merito a risultati di straordinaria qualità, ed accuratezza del decoro.

Tutto ciò, ad opera del Maestro Barbaro Messina, CEO dell’azienda Le Nid, che qui oggi diviene questione emittente, diffondendo e propagando numerose iniziative culturali e professionali, con i corsi tenuti nel nascente deMANU, acronimo di design Museum U.man Ability Notion di Nicolosi, ove è attivo un laboratorio condotto e diretto dal Maestro, da oltre un decennio, che ha formato una moltitudine di allievi e ha sfornato ineffabili, pregiate produzioni.

Produzioni spesso capaci di poter rappresentare un vasto repertorio, che affonda le sue radici millenni addietro, ma che cavalca i mercati mondiali.                                                                                                                  Studio Le Nid è una azienda nella cui produzione di piastrelle si perpetua in forma aggiornata lo spirito delle antiche botteghe d’arte.
 

 

Un laboratorio che nasce dal legame con la tradizione locale e la capacità sperimentale di un popolo che, nel territorio etneo, ha sempre cercato e trovato la propria identità.

E proprio lo spirito delle antiche botteghe d’arte unito all’innovazione tecnologica conferiscono a Le Nid quel fattore di successo che lo contraddistingue sui parterre mondiali.

Un mercato sempre più internazionale dove la cura per la sperimentazione e la ricerca si combinano con serie di pratiche e processi che affondano nelle preziose maglie della tradizione.

 

 

Situata alle pendici dell’Etna, Le Nid trae spunto per la sua raffinata produzione di ceramiche da questo territorio ricco di contrasti, dalla sua natura generosa e dalla sua prestigiosa tradizione artigiana.

Il mito racconta che la leggendaria fucina di Efesto, il dio che forgiava le armi di tutti gli dei, fosse dentro il vulcano siciliano.

 

                                                                                                              Oggi come ieri, il territorio etneo è una fucina creativa di grande valore culturale che fornisce materie prime uniche: la pietra lavica dell’Etna e le terrecotte realizzate con le argille della Valle del Simeto.

Tradizione, mito, folklore ed innovazione, sono in continua ed incessante fusione nelle ceramiche dell’azienda, che si ispirano agli elementi cromatici e decorativi tipici della tradizione araba, greca, romana, normanna e bizantina.                                                                                                Fattore chiave delle produzione resta sempre il ‘fatto a mano’ e, grazie all’innovazione tecnologica, la produzione è diventata più rispettosa dell’ambiente, con processi di lavorazione che implementano interventi di recupero e riciclo dei materiali e di risparmio energetico.

L’azienda da sempre collabora con designer e architetti di fama internazionale, che contribuiscono ad arricchire la gamma dei prodotti con nuove prospettive creative.      
 
                                                                                                                                                                                                                            Lo Studio Le Nid nasce a metà degli anni Sessanta a Paternò grazie a Barbaro Messina che con il suo estro creativo ha rivoluzionato il mondo della ceramica.                                                                                        Nel 1966 il primo laboratorio di ceramica, chiamato “il nido”, produce sculture in ceramica e bomboniere. Nel 1969 viene fondato lo Studio Le Nid.                                                                                                       La spiccata curiosità nei confronti delle tecniche usate dai ceramisti del passato spinge il maestro Barbaro Messina a ricercare nuove soluzioni tecniche e stilistiche interdisciplinari.                                                        Il risultato più brillante di questi studi è rappresentato dalla scoperta di una nuova tecnica per maiolicare.
Risale al 1978 la prima sperimentazione per maiolicare la pietra lavica, una tecnica messa a punto proprio da Barbaro Messina per lavorare le pesanti lastre di basalto tagliate dai blocchi estratti dalle antiche colate laviche dell’Etna. Nasce quindi una nuova tecnica per maiolicare la pietra lavica, permettendo l’impiego di un materiale così nobile in ambiti del tutto inaspettati.

La creatività del maestro Barbaro Messina e la capacità di tradurre in forme l’immagine del territorio etneo determinano non solo la fortuna di una produzione artigiana che ha ricevuto molteplici riconoscimenti ufficiali (Premio Coup de Coeur 1999 Museum Expression, Parigi; iscrizione nel Registro delle Eredità Immateriali REI della Regione Sicilia, 2005) ma anche l’incondizionato apprezzamento del pubblico.                                              Nasce quindi una vera e propria scuola artigianale, fucina di validi operatori del settore, da cui sono passate vere e proprie icone inossidabili di designer, come Bruno Munari, Ettore Sottsass, Ugo La Pietra, ed altri ancora.  Dal 2001 Studio Le Nid è diretto da Vincenzo Messina, architetto e figlio del maestro Barbaro Messina, che porta avanti la mission dell’azienda, rinnovandone l’immagine e facendone un raro e prezioso, inimitabile, esempio di Made in Sicily da poter esportare in tutto il mondo.

Nel 2012 viene fondato il Design Lab Le Nid da chi scrive, con l’ausilio ed il supporto di Vincenzo Messina, rispettivamente in qualità di Coordinatore di Progetto l’uno, e Coordinatore Esecutivo l’altro, che cominciano ad invitare a collaborare numerosi designer, tra i quali, Agata Petrillo, Nicolò Caruso, Augusto Ortoleva, Giuseppe Abadessa, Rosa Sciacca, Cristina Tappeti, cui si uniscono poi altre schiere di progettisti.                Il Design Lab viene invitato a partecipare alla conduzione di un Workshop presso il Politecnico di Milano- Facoltà del Design per la Cattedra di Materiali per il design, con la Prof. Arch. Marinella Ferrara, coadiuvata dal sottoscritto e da Vincenzo Messina, dal titolo “Majolic design as a therapy”. 

                                                                                                              Nascono parecchie collezioni, come quella denominata “Deja Vù”, elaborata dal sottoscritto per Studio Le Nid, che propone una costellazione di decori su piastrelle per interni di terracotta manuale smaltata, nel formato 20×20.                                                                                      Un sistema aperto, concepito per poter consegnare all’azienda un patrimonio segnico che affonda le sue radici nelle fisionomie proprie della millenaria storia delle produzioni ceramiche presenti nell’isola, che vengono qui attualizzate in elementi che concedono possibilità cromatiche e combinazioni infinite, realizzando un archivio con un potenziale enorme, da poter giocare in un tempo illimitato, con molteplici proposte da poter mandare in produzione. Le creazioni della collezione Dèjà Vu ci appaiono già note e familiari, accogliendoci senza il bisogno di dover realizzare adattamenti, invitandoci all’esercizio magico ed inarrestabile del gioco, concedendoci la straordinaria possibilità di poter realizzare la ‘nostra’ opera d’arte, mediante la creazione di  piastrelle uniche. Il Dèjà Vu è un segnale transitorio di una alterazione dei ricordi, una benefica interruzione, un salvifico black out, una meravigliosa occasione per un reset, per la nostra immaginazione, che muove sulle morbide ed incontrollabili frequenze della scoperta, dell’ignoto e della passione. La collezione, persegue traiettorie basate sull’innovazione della tipologia formale, mediante recupero delle fisionomie caratteristiche ereditate dalla storia, e sull’innovazione nel processo, con il mantenimento del ‘fatto a mano’ e con l’inclusione della libertà creativa dell’operatore per l’ottenimento dell’unicità dell’esemplare.

Vi sono poi realizzazioni importanti ed estremamente risonanti, per committenze prestigiose, quali, ad esempio, le abitazioni di Milano e Stromboli degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, e gli allestimenti dei loro store a latitudini diverse del pianeta.                            Così come, qualche anno addietro, la consulenza al riavvio di una storica azienda uruguayana produttrice di ceramica, cui il Maestro Barbaro Messina con il figlio Vincenzo, invitati dalla Presidenza della Repubblica uruguayana, ne coadiuvano e presiedono le fasi di sviluppo delle nuove produzioni per conto della nuova proprietà, acquisita da una cooperativa di ex lavoratori della stessa azienda, e promossa dallo stato latinoamericano.

 

O ancora, la superlativa Collezione “Luminarie”, di Gandolfo G. David per Studio Le Nid, proposta con piastrelle e pavimenti in pietra lavica naturale, ed in terracotta smaltata. 

 

E la storia, vi assicuro, continuano ancora a disegnarla.

Stay tuned dESIGN People!

 

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Tag: ADI Sicilia Deja vù Collection Gandolfo G: David leni Luigi Patitucci