Nell’ormai lontano 1988, tra lo scetticismo generale, veniva proiettato in tutte le sale italiane il film Nuovo Cinema Paradiso, con scarsi risultati. Fu grazie al festival di Cannes che la pellicola venne rivalutata dal pubblico, arrivando all’oscar nel 1990 ed ottenendo un successo planetario. Trent’anni dopo l’uscita, per celebrarne l’anniversario, abbiamo parlato con Salvatore Cascio che interpretò il ruolo del piccolo Totò quando aveva solamente 8 anni. Adesso di anni ne ha 38 e ha smesso di fare l’attore per dedicarsi ad altro.
Come sei entrato nel cast? Cos’è cambiato da quel momento nella tua vita?
«Sono stato scelto casualmente. Tornatore venne a scuola alla ricerca di comparse per alcune scene della pellicola e fui scelto per dei provini insieme ad altri bambini. Il regista faceva una selezione, ci fotografava e alla fine sceglieva quelli che più gli piacevano. Al provino finale per il ruolo di Totò rimanemmo in due, mi fecero girare una scena del film e da lì Tornatore si convinse che io fossi quello giusto. Non ci furono cambiamenti sostanziali nella mia vita. Ero piccolo, non mi rendevo conto di ciò che mi stava accadendo. Tutto questo successo non me lo aspettavo io ma nemmeno Tornatore. Fu una cosa incredibile».
Che rapporto hai con il regista Giuseppe Tornatore?
«Adesso non ci sentiamo più. Ci siamo rivisti qualche anno fa per girare un documentario. Le strade dopo Nuovo Cinema Paradiso si sono divise. Così è la vita. Il film finisce, può rimanere il rapporto per un po’ ma poi le amicizie sono altre. Porto Tornatore nel mio cuore e lo ringrazierò sempre per la possibilità che mi ha dato e penso di avergli lasciato anch’io qualcosa».