Utilizzare i raggi cosmici per fare una radiografia dei crateri sommitali dell’Etna. Questo il cuore della ricerca recentemente pubblicata su Nature Scientific Reports da un gruppo interdisciplinare di ricercatori catanesi impegnato negli ultimi tre anni nel progetto “MEV” (Muography of Etna Volcano), i cui risultati aprono di fatto la strada alla possibilità di un monitoraggio a medio termine della struttura interna dei vulcani.
L’INIZIATIVA. «Quando i raggi cosmici impattano con la nostra atmosfera – spiega il prof. Francesco Riggi, Ordinario di Fisica Sperimentale al Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” dell’Università di Catania – si genera un flusso di particelle molto penetranti, dette “muoni” che possono essere utili per verificare l’opacità di un oggetto particolarmente spesso, in modo simile a quanto si fa con i raggi X. Nel nostro caso abbiamo pensato di sfruttarle per studiare l’Etna». [continua a leggere l’articolo sul Sicilian Post]