In Sicilia a leggere è soltanto una persona su quattro. Basterebbe questo poco incoraggiante indice numerico (ISTAT 2018) per gettare luce sull’allarmante quadro di povertà educativa che contraddistingue la nostra terra. Acuito ulteriormente nella sua gravità dall’apprendere come, facendo il paragone con i nostri compagni insulari, in Sardegna a leggere sia quasi una persona su due (un dato pressoché in linea con quello nazionale). Contestualmente, il Belpaese si vede attraversato da un paradosso di non semplice risoluzione: a fronte di un incremento della produzione libraria e dell’offerta di titoli, negli ultimi 5 anni si è registrata la chiusura di ben 2300 librerie. A cosa si deve questa infelice decrescita? E quali riflessioni sono necessarie per invertire la tendenza?