Dai “vi­deo im­mer­si­vi” alle in­ter­vi­ste esclu­si­ve: la fe­sta di Sant’Agata a 360 gra­di

Di redazione Sicilian Post / 03 Febbraio 2018

Il 5 febbraio, in una degli eventi più seguiti dai siciliani (e non solo), si ricorda il martirio della santa protettrice del capoluogo etneo. Ma come si è evoluta questa amatissima festa nel corso degli anni? Come guardare alla coesistenza di elementi sacri e profani? La redazione del Sicilian Post, insieme a SeeToWiew e La Sicilia vi propongono una serie di contenuti per entrare nel cuore delle celebrazioni per Sant’Agata.


L’INTERVISTA A MONSIGNOR GAETANO ZITO: «LA DEVOZIONE AD AGATA PER ANDARE OLTRE: I SANTI SONO UNA MEDIAZIONE»

di Antonio Gagliano

Cosa significa davvero essere devoti a un santo? L’amore che i catanesi hanno per la loro patrona è davvero un modo per arrivare a Dio o, talvolta, potrebbe fermarsi al culto di Agata? Da questa domanda ha avuto inizio la nostra intervista a Monsignor Gaetano Zito, vicario episcopale dell’Arcidiocesi di Catania per la Cultura, che ha parlato del rapporto tra la città e la Santa, delle opportunità per i fedeli di dare una svolta alla propria vita e del lavoro fatto in preparazione alla festa. Leggi l’articolo completo


Una “full immersion” nel cuore della festa attraverso alcuni dei momenti più importanti delle celebrazioni agatine. Guardati attorno come se ti trovassi tra la folla riunitasi per i fuochi d’artificio del 3 febbraio o assisti all’attonito silenzio della folla mentre assiste al canto delle monache del monastero di san Benedetto.

Un’intervista che sfata i miti che ruotano attorno all’ordine delle claustrali e racconta la tradizione dell’antico canto in onore della patrona di Catania intonato dalle sorelle in occasione della festività. Leggi l’articolo completo


I FUOCHI DA “SIRA O TRI”: VACCALLUZZO FRA TRADIZIONE E NOVITÀ

di Pierangela Cannone

Ga­brie­le Vac­cal­luz­zo, clas­se 1987, è uno dei rap­pre­sen­tan­ti del­la ter­za ge­ne­ra­zio­ne dei mae­stri fuo­chi­sti che, da ol­tre tren­t’an­ni, si oc­cu­pa­no del­la tra­di­zio­ne dei fuo­chi d’ar­ti­fi­cio in oc­ca­sio­ne dei fe­steg­gia­men­ti di San­t’A­ga­ta. «Ho de­ci­so da gio­va­nis­si­mo che non mi sa­rei de­di­ca­to al clas­si­co la­vo­ro “da scri­va­nia” per­ché sono cre­sciu­to cir­con­da­to dai fuo­chi d’ar­ti­fi­cio.Per i miei ami­ci que­sto me­stie­re è im­pe­gna­ti­vo per­ché mi to­glie­re pa­rec­chio tem­po, ed è vero: la mia vita è de­di­ca­ta in­te­ra­men­te al la­vo­ro. Spes­so sono co­stret­to a ri­fiu­ta­re i loro in­vi­ti per­ché devo oc­cu­par­mi del­l’or­ga­niz­za­zio­ne pi­ro­tec­ni­ca di una fe­sta pa­tro­na­le, in giro per la Si­ci­lia e per il mon­do. Ma è un me­stie­re che mi en­tu­sia­sma e mi of­fre la pos­si­bi­li­tà di vi­si­ta­re pa­rec­chie cit­tà eu­ro­pee, in cui ho espor­ta­to an­che un po’ del­la mia ter­ra». Leggi l’articolo completo


 Con il termine ‘ntuppatedde ci si riferiva a donne catanesi che nei pomeriggi del 4 e 5 Febbraio, si avventuravano da sole in giro per la città avvolte in un grande mantello, con il volto completamente celato per non farsi riconoscere, e che accettavano dolci e regali da corteggiatori occasionali. Leggi l’articolo completo


Cerei

I cerei, o cannalori, sono tredici e rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della città e alcune i quartieri e rioni della città. Si tratta di grosse costruzioni in legno riccamente scolpite e dorate in superficie, costruite, generalmente, nello stile del barocco siciliano, e contenenti al centro ungrosso cereo. Queste macchine dal peso che oscilla fra 400 e 900 chili, vengono portate a spalla, a seconda del peso, da un gruppo costituito da 4 a 12 uomini, che le fa avanzare con una andatura caracollante molto caratteristica, detta annacata. Le cannalore, oltre a precedere la processione di sant’Agata nei giorni 4 e 5 febbraio, già 10 giorni prima iniziano a girare per la città portandosi presso le botteghe dei soci della corporazione a cui sono legate, scortate da una banda che suona allegre marcette.

La candelora dei pescivendoli

video di Orietta Scardino


In oc­ca­sio­ne del­la con­fe­ren­za stam­pa di pre­sen­ta­zio­ne del­la fe­sta sono sta­te ri­ve­la­te im­por­tan­ti no­vi­tà per ciò che ri­guar­da l’or­ga­niz­za­zio­ne e il pia­no di si­cu­rez­za re­la­ti­va­men­te al­l’ac­ces­so alla cat­te­dra­le di piaz­za Duo­mo ed alla pro­ces­sio­ne di gior­no 3 feb­bra­io. Leggi l’articolo completo

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Redazione
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