La musica, per Chris Obehi, è una questione di sangue. «Mia mamma cantava musica gospel, mio papà amava il reggae e mio zio suonava il pianoforte» è il ritratto familiare a cui il giovane musicista nigeriano, arrivato a Lampedusa nel 2015 dopo un periodo di prigionia in Libia e trasferitosi prima a Messina e poi a Palermo, riallaccia la nascita di una passione che oggi l’ha portato alla ribalta anche grazie alla sua interpretazione di “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri.
UN LINGUAGGIO COMUNE. Energico e solare, Chris è capace di trasmettere con la sola voce un sentimento molto difficile da provare e conservare come la speranza. La naturalezza e la gioia con cui vive la sua storia e il suo recente successo – Chris ha vinto la menzione speciale a “Musica contro le mafie”, ha ricevuto la targa SIAE giovane autore e si è esibito in numerosi festival in giro per l’Italia – lasciano una bella sensazione, come se qualcosa di giusto sia successo alla persona giusta. La musica è stata per Chris il linguaggio universale con il quale sentirsi a casa anche in una terra che non era la sua: «Quando sono arrivato qui non conoscevo la lingua, ma per fortuna ho incontrato molti amici musicisti. La musica mi ha salvato la vita e mi ha permesso di comunicare. Quando sono arrivato non è stato semplice, ho vissuto cose brutte, terribili. Molte sono le persone che mi hanno aiutato e indirizzato, tra cui grandi artisti, come Roy Paci, che continuano a spingermi o ancora i ragazzi di Palermo Festival».
DALLA NIGERIA ALLA SICILIA. Decisiva, nel suo percorso artistico e di integrazione, la città di Palermo. Qui il giovane musicista si iscrive al conservatorio Bellini e inizia a studiare il contrabbasso. Ma soprattutto è nella città federiciana che avviene il folgorante incontro con la musica di Rosa Balistreri: «Quando ho ascoltato “Cu ti lu dissi” ho subito sentito qualcosa, come una ritmica africana e mi è rimasta in testa. Mi sono appassionato e piano piano l’ho imparata, ma è stato difficile per la lingua. Sono innamorato delle sue canzoni, ho cominciato ad ascoltarla ogni giorno. Poi mi è capitato di cantarla in piazza e il video è diventato virale».