Questa rubrichetta, che da anni si adopra a satireggiare, e che ben conosce come al potere gli si drizzino i peli delle orecchie quando viene sbeffeggiato, sta con Manlio Messina, l’assessore al turismo siculo, reo, secondo alcuni benpensanti, di avere satireggiato contro Giuseppi Conte. I pochissimi che seguono questa rubricozza sanno benissimo come non sia stata tenera con la Destra… e con la Sinistra… e con il Centro… e con il Lato… e con il Sopra e il Sotto. Perché la Satira va difesa sempre, da qualunque colore politico essa venga. Ancor di più se a usarla è un fratello d’italio, perché vuol dire che si è liberato dell’eccessiva serietà da balcone che ben conosciamo. La pesante, noiosa, illiberale, antidemocratica “serietà” ha convinto l’assessore Messina a rimuovere dai suoi social la vignetta incriminata. Forse ha fatto bene, ricoprendo una figura istituzionale, forse no, perché la Satira si difende petto in fuori, vanga in mano, sesquipedalmente… insomma cose così.
Essendo questa una rubrichessa de-istituzionalizzata ripubblica la vignetta incriminata.
W la Satira!
in fede: l’estensore della presente rubrichevole (una rubrica deplorevole, che lascia sempre tutte le luci della cucina accese)