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Santi Cappellani (M5S): “Alleanza in nome dell’ambiente. Apprezzo il documento del LiberalPd” (che fanno capo a Enzo Bianco)

Di Redazione |

Riceviamo e con piacere pubblichiamo

Ho letto con molto interesse il pezzo pubblicato sul suo blog. Con la Sua solita verve – che io, come molti catanesi apprezziamo – ha descritto uno scenario che mi sento di condividere in toto. La questione ambientale diventa oggi primaria, le notizie che ci arrivano dall’Amazzonia e dal Nord Europa, impongono una serie riflessione sui temi ambientali, energetici, ecologici. Certo per l’Italia, ma ancora più per la Sicilia, che rischia, in breve tempo, di vedere diminuite le proprie capacità economiche (nel campo dell’agricoltura, dell’agriturismo) quando invece i momenti di crisi dovrebbero essere affrontati cercando di cambiare rotta, e studiando i provvedimenti che facciano delle crisi un’opportunità. Come portavoce del Movimento 5s, eletto alla camera nel collegio elettorale di Catania, ho sempre voluto dare priorità alle esigenze del mio territorio. Mentre scrivo queste righe mi arriva un’agenzia che riporta l’iniziativa del LiberalPd – che se non sbaglio fanno capo a Enzo Bianco, altra persone, al di là degli schieramenti politici, al quale stanno a cuore le sorti della parte orientale della nostra isola – nella quale si fa appello a Zingaretti, in nome dell’ambiente, di cercare di portare avanti l’alleanza con il nostro Movimento, su quei temi imprenscindibili, fondamentali e urgenti per il nostro paese. L’ambiente è a pieno titolo un argomento che inviterebbe alla formazione di un nuovo governo legislativo. So che in questo momento tante sono le voci che si rincorrono, sono cosciente delle spaccature interne alle forze politiche. Ma vorrei espormi: sono assolutamente dalla parte di chi mette l’ambiente al primo posto. Altrimenti corriamo il rischio di perderci in inutili dibattiti e giochi di potere facendo passare in secondo piano l’urlo di disperazione e aiuto che il nostro pianeta ci sta mandando, grido di aiuto che parte anche e soprattutto dalla Sicilia.

Santi Cappellani, portavoce Movimento Cinque Stelle

qui di seguito il comunicato dei LiberalPd

Pd: da Liberal documento a Zingaretti su emergenza climaRedatto da tre docenti università Bologna

Bologna, 24 ago. (Adnkronos)(Cro/AdnKronos)“L’emergenza climatica e ambientale, prevista dai comitati scientifici internazionali, sta portando i suoi effetti sulle popolazioni e sull’economia mondiale, europea a nazionale”. È quanto di legge nel documento redatto da tre professori dell’Universita di Bologna, Enrico Sangiorgi, Vincenzo Balzani e Alberto Bellini, e ‘sposato’ dai Liberal Pd dell’ex senatore Enzo Bianco come contributo ai Democratici nella delicata fase politica di questi giorni. Il documento è stato inviato al Segretario Nicola Zingaretti, all’e. Premier Paolo Gentiloni e al senatore Andrea Marcucci.Dai Liberal Pd rendono noto che si tratta di un “possibile elemento caratterizzante di un programma di governo di legislatura”. “Al tempo stesso – si legge nel documento dei tre professori universitari- affrontare le emergenze, consentirebbe uno sviluppo economico alternativo al modello stradoni,cemento, idrocarburi che ha portato benessere diffuso, ma anche gravi problemi ambientali per il sovrasfruttamento di risorse naturali ed energetiche ed è una delle principali cause delle migrazioni da Nord a Sud”.“Alcune azioni – continuano i docenti dell’Universita’ di Bologna- si potrebbero sviluppare in tempi relativamente rapidi per attivare la transizione verso lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale, in accordo agli obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti dalle Nazioni Unite”. “L’Italia – evidenziano- può e deve diventare leader del bacino del Mediterraneo, promuovendo politiche congiunte e coordinate per la tutela del ‘Mare nostrum’”.

Nel documento in l’articolare si parla così di risparmio energetico. “In Italia – si legge nel documento- almeno la metà delle abitazioni è stata costruita prima del 1980. La riqualificazione energetica degli edifici può garantire occupazione, e al tempo stesso, risparmio economico. Si propone di costruire un fondo a disposizione delle famiglie per la riqualificazione delle abitazioni, finanziato in deroga ai vincoli di bilancio europeo, in analogia a quanto sta chiedendo la Germania per l’emergenza climatica. Il fondo sarebbe aggiuntivo rispetto ai contributi già in essere e servirebbe a favorire l’accesso al credito”.Quindi anche si rifiuti. “Ridurre i rifiuti e la quota di materiale avviato a smaltimento con inceneritori e discariche assicura vantaggi economici e ambientali. Riutilizzare i materiali post-consumo – fanno sapere i docenti- riduce in modo rilevante i costi energetici ed economici per la produzione di nuovi beni e l’uso di materie prime. Per promuovere la riduzione dei rifiuti (nell’accezione sopra indicata: meno beni a consumo; e meno rifiuti avviati a smaltimento) è necessario introdurre meccanismi di premialità. Si propone di introdurre barriere al consumo, attraverso oneri fiscali per i beni non durevoli e non riciclabili e di introdurre meccanismi di premialità nella tariffa rifiuti, con incentivi a favore dei Comuni con minore quota pro capite di rifiuti avviati a smaltimento”.

Quindi il tema dell’energia. “Promuovere la transizione verso le rinnovabili (sole, acqua, vento). Biomasse e biocombustibili – si legge nel documento- non sono soluzioni altrettanto efficienti, e, in ogni caso si promuoveranno tecnologie sulla base del loro ‘EROEI’ (Energy Returned on Energy Invested) e LEC (Levelised Energy Cost). Si propone di costituire un fondo a beneficio di cittadini e attività economiche che investano in fonti energetiche rinnovabili. Tale fondo sarà finanziato attraverso una carbon tax sui consumi energetici (densità di energia per abitante o intensità energetica, ovvero rapporto tra fatturato e consumo di energia), e con il debito in deroga ai vincoli di bilancio europeo, in analogia a quanto sta chiedendo la Germania per l’emergenza climatica. La quota in debito dovrà essere utilizzata per cittadini e imprese a basso reddito e per premiare chi sceglie fornitori che usino energia rinnovabile.Infine la Blue Economy. “Costruire un’associazione politica dei paesi del Mediterraneo – conclude il documento dei tre professori- con una forte leadership italiana per condividere regole e norme per la gestione del mare, e delle infrastrutture di costa: acqua, energia rifiuti, con particolare riferimento alla plastica”.

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