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“CAPPELLANI E’ LO MEGLIO SCRITTORE DELLA SICILIA”. NON LO DICO IO MA SILVANO NIGRO, GAETANO SAVATTERI E DAVID LEAVITT E MO’ CHE FACCIO? ME LA SPACCHIO IN SOLITUDINE O CONTINUO A RACCONTARE LE SUPERCAZZOLE DEGLI SCARSI?

Di Ottavio Cappellani |

Settimanona per il Vostro Cappellani. Salvatore Silvano Nigro, intervistato da Il Giornale, dichiara che Cappellani (che sarei io) rappresenta la vena più moderna, a volte iperrealista a volte surreale, della letteratura siciliana. Negli stessi giorni Gaetano Savatteri, per Laterza, dà alle stampe “Non c’è più la Sicilia di una volta”, nel quale, riprendendo David Leavitt sul New York Times, mi proclama “scrittore siciliano del ventunesimo secolo”, ossia “quello che vogliamo leggere”. Bene, a questo punto dovrei spacchiarmela, mandarvi un immenso SUCA, e farmi i fatti miei. Questo però vorrebbe dire rinunciare a quel ruolo che dovrebbe spettare allo scrittore, all’intellettuale, ossia avere a che fare con la realtà, così come con la realtà ebbe a che fare Sciascia quando scrisse de “I professionisti dell’antimafia”. Adesso io mi domando e lo domando a voi, miei cari sei lettori grazie ai quali io esisto, devo confrontarmi con la Sicilia quotidiana fatta di gabellieri che aprono siti “in attesa di registrazione”? Con affamati di vanità giornalista sbloggerante che scrivono persino per “La Croce” di Adinolfi? Devo avere a che fare con gente che parla di Sicilia da Giletti? Con presidenti della regione mandati – e giustamente, a mio avviso – a quel paese dal bravissimo Pif? Devo avere a che fare con smaniuccie di potere scrittorio da sbleaug (blog) a cinquanta visite al giorno? Oppure devo disoccuparmene e pensare a me e a raccontare la Sicilia solo attraverso i miei libri? Non lo so. Spero che la risposta mi venga da Savatteri, da Nigro, da Piazzese, da Camilleri, da Fulvio Abbate, da Pietrangelo Buttafuoco, da Peppino e da Salvo Sottile, da Francesco Merlo, da Sebastiano Messina, da Luciano Granozzi e da tanti altri che per motivo di spazio non posso citare. Che minchia dobbiamo fare? Ce ne fottiamo e ce la spacchiamo o non ce ne fottiamo e li spacchiamo? (Metaforicamente, ovvio). Baci, abbracci e cotillons…

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