Ho scoperto che Babbo Natale non esiste. A dirmelo è stato stamattina mio figlio, un bambino di quasi 6 anni. A lui lo ha detto la maestra di religione, a scuola. Dopo un primo momento di stupore, dovuto alla inaspettata notizia, sono seguiti nell’ordine: il disappunto, la tristezza e la preoccupazione.
Provo disappunto nei confronti di quella maestra che ha detto a bambini di appena 6 anni che un personaggio fantastico come Babbo Natale non esiste. Provo disappunto perché la maestra sostiene anche che a Natale i regali li porti Gesù Bambino, quindi non solo vorrebbe privare questi bambini, e dico BAMBINI (urlato), della possibilità di credere a qualcosa di magico ma per di più mistifica la realtà (storica) dicendo che un bambino, nato 2016 anni fa e morto dopo appena 33, oggi porti i regali sotto l’albero !!!!
Ho provato tristezza perché ho rivissuto con precisione la tristezza del momento in cui da bambina (ben più grande di 6 anni…) un altro bambino mi disse per la prima volta (oggi è stata la seconda) che Babbo Natale non esiste. Ricordo bene che il dubbio che non esistesse lo avevo avuto ma era bello continuare a credere a quella figura straordinaria che in una notte fa il giro del mondo su una slitta trainata da renne volanti. Sentirmi dire che i regali sotto l’albero li mettono papà e mamma (almeno mi disse la verità !) mi turbò molto perché mi mise davanti agli occhi una realtà “banale”. La stessa banalità della prima pecora disegnata dal pilota al Piccolo Principe nel famoso libro di Antonine De Saint-Exupery. Il Piccolo Principe si ritenne soddisfatto solo quando il pilota disegnò una scatola (al quarto tentativo di accontentare il suo nuovo amico) dicendo: “Questa è soltanto la sua casetta. La pecora che volevi sta dentro.” Solo una mente bambina può essere felice, come lo fu il Piccolo Principe, di vedere una scatola anzichè una pecora e immaginare che la pecora sia dentro la scatola. Solo la fantasia di un bambino può immaginare la pecora così come vorrebbe vedere una pecora. Solo una mente bambina può credere ad un signore grassoccio che dopo aver letto milioni di lettere porta ai mittenti proprio quello che gli hanno chiesto. Solo una mente bambina può gioire di un regalo che, seppur uguale a quello che ha visto nel negozio di giocattoli accanto a casa, è stato costruito dagli elfi . Voler privare i bambini di questa possibilità di immaginare e di gioire della propria realtà immaginaria lo trovo crudele, soprattutto se a farlo è una maestra.
E infine, questa maestra di religione che va in giro dicendo che i regali sotto l’albero li metta Gesù Bambino mi mette una grande preoccupazione….Domani cosa racconterà a mio figlio: che il diavolo lo porterà all’inferno se si comporta male?! Mi preoccupa che un’insegnante di religione possa dare a mio figlio nozioni di una dottrina cristiana personale…Oggi più che mai l’insegnamento della religione è materia delicatissima e dovrebbe essere condotto con grande cautela e rispetto.
Oggi pomeriggio io e i miei bambini preparemo i biscotti da appendere al nostro albero di Natale, quei biscotti che Babbo Natale prenderà quando lascerà i regali per rifocillarsi durante il suo viaggio in giro per il mondo. Oggi pomeriggio costruiremo anche il nostro presepe, con pastori, pecore (e scatole!) e tre re Magi arabi, che portano doni ad un bambino ebreo per rendergli omaggio nel giorno della sua nascita, che ancora oggi , dopo 2016 anni, celebriamo anche con questa tradizione.