Ma davvero l’Amministrazione comunale crede che ci sarà qualcuno disposto a segnalare la presenza dei vandali? Dopo il muro imbrattato di Pappino impastato alla circonvallazione, le panchine rovesciate nella piazzetta di Ognina, i raid alla Plaia, i danneggiamenti alla fontana di S. Agata, davvero si può pensare che basti un appello al senso civico?
Si è trattato di luoghi centralissimi, dai quali transitano ogni giorno migliaia di persone. I catanesi hanno sempre il cellulare in mano anche quando guidano, cliccano e chattano su qualunque scemenza, mandano foto inutili a tutto l’universo e non possono fare una telefonata anonima al “112”? Senza parlare di tutti quei luoghi che vengono quotidianamente “sfregiati” dall’incuria e dalla strafottente arroganza dei catanesi “spetti”, gli stessi che non si fermano al semaforo pedobale, che buttano i frigoriferi guasti per strada, che entrano con la macchina nell’isola pedonale di via Dusmet.
Mi chiedo come facciano nelle altre città a far rispettare la “cosa pubblica” (che termine obsoleto). Io non credo che altrove siano nati più “civili”, con un senso innato del rispetto per il bene collettivo. Credo semplicemente che abbiano preso tante randellate sui denti (leggasi tante multe) da aver imparato la lezione. Qui – va detto – non ci sono controlli, non ci sono telecamere che funzionino da deterrente, non ci sono vigili urbani per strada (parlo di loro perché sono quelli che in teoria dovrebbero essere il primo riferimento diretto dei cittadini, ma il discorso può valere per tutte le forze dell’ordine). Il solito “ma siamo a Catania, che pretendi?”, non si può più accettare, così come non si può più accettare il ritornello del “non ci sono soldi”. Oggi la tecnologia può sopperire carenze di personale e colmare lacune. Una paio di telecamere ben piazzate e non a portata di vandalo potrebbero aiutare come minimo a punire qualche violazione al codice della strada e in altri casi (chissà) anche a “vedere” altro genere di comportamenti illegali. E’ populismo? E’ troppo banale? Sarà. Ma io non ne posso più di questa Catania volgare che si gira dall’altra parte, altro che capitale della cultura…