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WonderTime, a Catania si aprono i musei e l’arte va in strada
Catania – La signora Maria Licciardello, elegante e con un tocco di rosso, è scesa giù da casa apposta. “Vivo qui da 27 anni – racconta stupita – e non ho mai visto la cripta sotto la chiesa, sono curiosa. Non sapevo nemmeno che ci fosse, e abito proprio di fronte”. Racconta degli anni di matrimonio, delle case intorno, “con i soffitti tutti dipinti, sa”, dei lunghi anni in cui la chiesa è stata chiusa, della prima messa quando è stata riaperta…”. C’è un filo d’emozione perché essere lì è un po’ riappropriarsi di un pezzetto della propria vita.
Con la signora c’è una piccola folla che con altrettanta curiosità va alla scoperta di un angolo di Catania, nel cuore di San Cristoforo, chiesa di San Giuseppe al Transito, una delle tappe della rassegna d’arte diffusa WonderTime che al centro della cripta ha messo l’installazione “L’uovo aurico” di Rossella Pezzino de Geronimo. Non solo una manifestazione d’arte contemporanea, un vernissage da addetti ai lavori e appassionati, ma uno dei numerosi eventi che cercano di mettere insieme un’opera e un luogo, valorizzandosi l’un l’altro e richiamando pubblici diversi, puntando i riflettori su angoli dimenticati o sconosciuti del centro storico di Catania che ospitano opere, sculture, spettacoli, installazioni. Arte “contagiosa” che vive e conquista la città.
“Un evento inclusivo – sottolinea l’imprenditrice Rossella Pezzino de Geronimo, amministratore della Dusty, l’azienda che si è aggiudicata la “gara ponte” per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Catania, ideatrice della rassegna, mecenate e visual artist – con cui volevo mandare un messaggio di speranza perché la città ritrovi nuove forze, per trasformare le differenze in ricchezza. La manifestazione è nata dalla collaborazione con associazioni, artisti, fondazioni per creare una rete. Anche questa può essere un’occasione di incontro, di scambio, di crescita. La bellezza va seminata, va condivisa con la città, non è solo estetica ma anche etica, scoperta e rispetto del territorio. Ecco, vorrei risvegliare nei catanesi l’orgoglio di appartenenza alla propria città”.
Dei colatoi della cripta della confraternita di San Giuseppe (aperta fino al 7 ottobre da martedì a domenica) non c’è più nulla, ma l’atmosfera è suggestiva e illuminata dal grande uovo “simbolo della vita che contiene i quattro elementi di WonderTime: il guscio è la terra, la membrana l’aria, l’albume è l’acqua, il tuorlo rappresenta il fuoco”, spiega la de Geronimo ai visitatori che si alternano nella cripta, un flusso ininterrotto fino a sera. Di fronte alla chiesa, nella bella piazzetta Maravigna, a un passo da Castello Ursino, il chiosco di Ciccio e Valentina è l’altro cuore vitale della serata. Sulle sedute verde prato chiacchierano insieme gli abitanti del quartiere, la Catania del mondo artistico e quella in cerca di tracce storiche, rappresentanti di associazioni, galleristi, curiosi, in un clima di festa e di condivisione – “coppi” con fritturina di pesce per tutti e bambini che accerchiano golosi il carretto dei gelati – alla quale hanno partecipato anche il sindaco Salvo Pogliese e l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella.
Il programma di WonderTime è fitto di appuntamenti: i musei si aprono, l’arte va in strada. Venerdì sera tappa a WonderLad, la grande struttura in fase di realizzazione (Lad onlus, un progetto lanciato dall’architetto Emilio Randazzo e dalla psicologa Cinzia Favaro Scacco) che accoglierà i bambini con malattia oncologica e le loro famiglie per la bella mostra di Lucia Scuderi, “Mare” (in via Filippo Paladino, una traversa di via Pietro Novelli, fino al 6 ottobre) con un intervento sulla salvaguardia del mare di Rossana Sanfilippo, docente di Paleontologia, specializzata in fossili dell’ambiente marino e membro di Legambiente. Un contenitore per i bimbi malati che punta sull’arte e la creatività. “Una casa per bimbi malati che è ancora un cantiere – spiega l’artista – un luogo che è molto vicino al mio percorso, all’illustrazione per bambini, all’arte e alla creatività come grande opportunità di crescita e formazione per i bambini”.
Un tuffo in tutte le sfumature del blu in circa 100 opere in cui Lucia Scuderi (vincitrice, tra numerosi riconoscimenti, del prestigioso Premio Anderson per l’illustrazione) prosegue il suo studio sulla natura. “Un percorso, tra video, ossa di balena, tavole, quadri che mostra il mio modo di narrare il mare – spiega la Scuderi – con le illustrazioni del libro dedicato al mare, quelle sui pesci e le mie opere non legate all’illustrazione, i miei acquerelli su carta di soggetti marini. Credo molto nella possibilità di veicolare la scienza, la conoscenza, attraverso l’arte”.
Domenica e lunedì dalle 20.30 alle 22.30 la Festa dell’associazione Acquedotte, arte, architettura, aree urbane – nata da meno di un anno e già attivissima e impegnata nel quartiere, venerdì i soci e il gruppo di WonderTime hanno ripulito le Terme – un percorso guidato alla riscoperta di angoli nascosti di San Cristoforo, alcuni ignoti alla gran parte dei catanesi, accompagnati da momenti di spettacolo ispirati ai frammenti di Pitagora. “Una selezione di canti poetici tratti dall’opera musicale di Filippo Portera “Empedocle. Nel vortice del caos” su testi di Nuccio Mula cui daranno voce cinque attrici – spiega Vincenzo La Mendola che firma elementi scenografici e costumi – Si parte dai resti sotterranei della Tricora romana di via S. Barbara che è il fuoco; si passa al Foro romano nel cortile S. Pantaleone, la terra; quindi la chiesa della Madonna di Loreto e il santuario di S. Maria dell’Aiuto, l’aria; le Terme Sapuppo di piazza S. Antonio, l’acqua, per concludere sotto la ciminiera della Manifattura Tabacchi con l’Etna e il suicidio di Empedocle”. Regia di Nicola Alberto Orofino, con le attrici Alessandra Barabagallo, Egle Doria, Valeria La Bua, Lucia Portale, Luana Toscano.
“Presenze archeologiche e storiche minori, in parte abbandonate o trascurate, che potrebbero essere messe in rete in un percorso con il teatro, l’odeon, altre strutture, non solo per i turisti ma anche per chi ci vive – prosegue La Mendola – Quando è stato pedonalizzato il tratto di via S. Barbara sopra la Tricora pensavamo che gli abitanti si sarebbero lamentati, invece la gente c’è, risponde ed è pronta anhe al cambiamento. E’ quello che vuole realizzare Acquedotte, attirare l’attenzione su San Cristoforo per valorizzare il quartiere sempre di più”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA