Visite in vigna e degustazioni all’aperto, così cambia la Strada del Vino dell’Etna

Di Carmen Greco / 27 Giugno 2020

CATANIA – Degustazioni all’aperto, visite in vigna invece che in cantina, escursioni naturalistiche abbinate a cibo e vino. La “Strada del vino e dei sapori dell’Etna” cambia pelle adeguandosi alle regole mposte dal Covid 19. Sospeso per forza di cose il treno dei vini dell’Etna che portava i turisti fino a Randazzo per poi trasferirli in navetta nelle aziende per le degustazioni, l’associazione ha cambiato formula puntando quest’anno al turismo “di casa” immerso nella natura.

«Abbiamo colto l’occasione per pianificare meglio la comunicazione – dice Gina Russo, la presidente della Strada del vino – e per dare più visibilità agli associati (un centinaio) e al territorio. Per questo abbiamo siglato delle partnership con tour operator siciliani abbinando le escursioni alle visite nelle aziende. Stiamo puntando moltissimo sul trekking, sulle visite alle grotte dell’Etna, ai luoghi naturalistici più belli e magari sconosciuti agli stessi siciliani. Ci stiamo appoggiando a dei tour operator che organizzano per piccolissimi gruppi, anche due persone, e che portano i turisti sull’Etna. Il treno, al momento è sospeso, ma per ovviare abbiamo creato una cosa diversa, più a contatto con la natura, c’è la possibilità di fare percorsi guidati a piedi, di vedere le grotte dell’Etna, i palmenti rupestri, esperienze turistiche di nicchia cui è abbinata una visita in cantina».

C’è da dire che molte aziende si sono già attrezzate per accogliere i winelover in tutta sicurezza sfruttando soprattutto gli spazi esterni che, in genere, non mancano. «Ormai la situazione è questa, ma se la gente sa di poter visitare le azienze in sicurezza potrebbe essere un’occasione importante per far conoscere il territorio soprattutto ai catanesi, ai siciliani. Noi vorremmo proprio accogliere i “local”, proporre loro cose che magari fino a questo momento accogliessero fosse un’occasione per i locali, escursioni , queste cose cui, magari, fino a questo momento non avevano mai pensato. In passato si faceva la visita in cantina, la degustazione, si andava a dormire nel B&b e finiva là, invece oggi si potrebbe “sfruttare” questo periodo per conoscere l’Etna da un altro punto di vista, scegliere escursioni anche facili non necessariamente impegnative. Non c’è nemmeno bisogno di affittare un’auto perché volendo, i tour operator che collaborano con noi vanno a prendere i turisti a Catania per portarli sull’Etna. Noi come associazione stiamo mettendo a punto una serie di azioni per promuovere le aziende stesse. Se quest’anno riusciremo ad organizzare Crossing Etna (l’iniziativa organizzata per stampa e tour operator stranieri, ndr) forse in autunno, di sicuro coinvolgeremo i tour operator italiani non stranieri».

Se la pandemia ha completamente stravolto il modo di viaggiare, anche nel settore dell’enoturismo, non è detto che adeguarsi alle nuove regole sia un danno su tutta la linea. Certo, non si faranno grandi numeri, ma proporre le degustazioni di qualsiasi tipo – dai prodotti tipici dell’Etna al vino – all’aperto, privilegiando l’aspetto emozionale e lasciando da parte il focus puramente commerciale può avere i suoi vantaggi. «Fare un pic nic in vigna, degustare i vini all’aperto, con il sole, i colori, accende i sensi del visitatore. Ci sono i profumi della natura, il ronzio degli insetti, il fruscio degli alberi, secondo me tutto ciò rappresenta anche un valore aggiunto, ti rilassi e hai degli stimoli sensoriali che magari in cantina sono meno presenti perché emerge di più l’aspetto tecnico. Penso sia un ambiente che ti pone anche in modo positivo nella degustazione, prima si puntava molto sulla visita in cantina, le vasche, le botti, le fasi di lavorazione… oggi spieghiamo il vino con altre parole, con altri gesti. Stare all’aperto, fra l’altro, fa sentire tutti più sicuri, sia i produttori, sia chi viene in visita, l’aria pulita, il ricambio naturale, lo spazio interpersonale a disposizione, la gente è più predisposta alla degustazione anche dal punto di vista psicologico».

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Redazione
Tag: enoturismo Gina Russo Strada del vino e dei Sapori dell'Etna trekking Etna turismo di prossimità viaggi vino