Vinitaly, Al-Cantàra tra cantine selezionate da “5StarWines The Book”

Di Ombretta Grasso / 15 Aprile 2018

Come per gli chef più famosi, “stelle” anche per segnalare i vini di qualità. “5StarWines The Book” è la guida distribuita al gotha del mondo del vino, occasione di promozione fra buyer e wine lover di tutto il pianeta, appena presentato al Vinitaly che si è aperto oggi a Verona. Una guida cartacea e on line (entra chi ottiene più di 90 punti su 100) in cui i vini sono selezionati da una giuria internazionale condotta da Ian D’Agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy. Una pioggia di stelle che anche quest’anno premia i vini dell’Etna – ormai brand affermato a livello internazionale e ancora in crescita – tra i quali si segnalano i due riconoscimenti andati alla cantina Al-Cantàra di Pucci Giuffrida, noto e stimato commercialista catanese, innamorato dell’Etna e delle sue eccellenze, con il rosso Etna doc “O’ scuru O’scuru” 2015 (91 punti), e il bianco Etna doc “Luci Luci” 2016” (90 punti). Un nuovo successo per l’azienda di contrada Feudo S. Anastasia, in territorio di Randazzo, nota per unire vino, cultura e territorio, per sposare il vino con il cinema, il teatro, la fotografia, l’arte. Una decina di straordinarie etichette (anche queste veri, e premiatissimi, capolavori firmati dall’artista catanese Alfredo Guglielmino) dai nomi pieni di sogni e poesia con omaggi a Martoglio e Micio Tempio, che ne conferma la cura, la qualità e la grande passione e ne premia le scelte strategiche.

“Siamo piccoli ma pensiamo in grande, questo è il nostro motto – racconta con entusiasmo Pucci Giuffrida -. Non a caso anche quest’anno siamo stati selezionati all’interno della guida del Vinitaly 5StarWines che segnala le aziende vitivinicole del mondo che ottengono almeno 90 punti, in degustazioni effettuate da giurati del calibro di Ian D’agata e Stevie Kim. I nostri vini selezionati sono stati i due cru doc Etna: “Luci Luci” 2016 da Carricante e “O’ scuru O’ scuru” 2015 da Nerello mascalese. Entrambi vitigni autoctoni dell’Etna che stanno riscuotendo un enorme successo in tutto il mondo. In particolare il Carricante sta vivendo un vero boom. Noi, quest’anno, con il bianco abbiamo esaurito le scorte in appena cinque mesi e i nostri importatori e distributori hanno dovuto attendere la nuova annata che è stata appena imbottigliata e che si prospetta tra le migliori degli ultimi dieci anni”. Merito del successo “la scelta di una immagine territoriale sempre più definita e di qualità, i mercati italiani ed esteri scelgono vini che hanno una identità forte e riconoscibile”, e del grande lavoro di squadra, sottolinea Giuffrida. «A partire da un enologo giovane, siciliano e preparato, Salvatore Rizzuto, formatosi in Borgogna e nelle Langhe, passando dallo sprint del direttore commerciale Gianluca Calì, dal fattore Giuseppe Puglisi e dagli operai tutti». Un successo che con un pizzico di orgoglio vuole condividere proprio con il suo enologo. “Perché, ad essere sinceri, chi ha ottenuto il maggiore successo sull’Etna in questa selezione è la famiglia del mio enologo Salvo Rizzuto con quattro riconoscimenti, due con Al-Cantàra, uno con Feudo Cavaliere di Margherita Platania e uno con Vivera che ha per enologo la moglie Irene Vaccaro”.

Con Al-Cantàra altre cantine dell’Etna sono entrate nella selezione di “5StarWines The Book”, si tratta di “Salisire” 2013, un Etna dop biologico da Carricante (93 punti) della famiglia Vivera (Linguaglossa); il rosso Etna doc “Pietrarizzo” 2015 (92 punti) del cavaliere Francesco Tornatore, imprenditore nel campo delle tecnologie e delle fibre ottiche, 100 ettari di vigneti a Castiglione di Sicilia (il suo Trimarchisa ha stregato il marito della Merkel, mentre l’Etna rosso 2015 ha conquistato i prestigiosi Tre bicchieri); l’Etna doc bianco “Millemetri” 2014 di Feudo Cavaliere (91 punti) di Santa Maria di Licodia; l’Etna doc rosso “Feudo di mezzo” 2014 di Vini Calcagno a Passopisciaro (91 punti), la cantina di due fratelli in territorio di Castiglione; l’Etna doc bianco “Scalunera” 2017 (90 punti) della famiglia Piccini nella tenuta Torre mora a Castiglione; l’Etna doc bianco superiore “Contrada Villagrande” 2014 (90 punti) dell’Azienda Barone di Villagrande a Milo, l’Etna doc rosso 2016 di Planeta, nome internazionale di punta dell’enologia siciliana.

Ennesime conferme della qualità e dell’interesse verso i vini dell’Etna. “Ciò che mi fa più piacere – conclude Pucci Giuffrida – è constatare che il territorio dell’Etna, isola nell’isola, stia ottenendo ciò che merita. Il suo terreno particolarmente fertile per l’influenza del vulcano e per gli sbalzi termici dona hai suoi vini un carattere e una identità assolutamente unici. Il futuro? A tutti gli imprenditori dell’Etna chiedo di restare uniti e impedire che con i vini del nostro vulcano possa accadere ciò che è avvenuto con un vino, eccezionale, come il Nero D’avola… Chi ha orecchie per intendere, intenda…”.

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