“Ventiquattr’ore”, viaggio tra finestre e racconti di Mangiameli e Cirrincione

Di Pietro Nicosia / 02 Gennaio 2017

(22 dicembre 2016) “Ventiquattr’ore – fotografie di finestre e parole intorno” è un libro strano che nasce da una telefonata di Lino Cirrincione a Sergio Mangiameli, in cui il primo, docente di Scienze Geologiche e fotografo, dice al secondo della strana idea che gli è frullata in testa: «Ho tante foto di finestre scattate nei miei viaggi in mezza Europa che immagino possano essere accompagnate da qualcosa scritto da te». Mangiameli respira e risponde: «Mandamene qualcuna».
Ventriquattr’ore è concepito come un libro che si legge in un giorno: ventiquattro racconti, uno per ogni ora. Ogni racconto svela ciò che avviene dietro una finestra, siciliana francese, greca, italiana che sia.
«Scrivo per immagini, immagino la scena e la descrivo», dice Sergio Mangiameli. «La finestra è un diaframma fra la vita intima e l’esterno. Da fuori si indaga l’intimità» aggiunge Lino Cirrincione che la prima foto in assoluto l’ha scattata, a sei anni, alla finestra del nonno. E la finestra è lì, la numero venti accompagnata dall’unica poesia di Sergio Mangiameli fra i ventiquattro testi.
Ovviamente, e vale per tutte le finestre, «ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale». Il libro, edito da Puntoacapo, è stato presentato il 22 dicembre nella sala consiliare di Nicolosi, con il coordinamento del giornalista Gaetano Perricone.

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Redazione
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