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“Vegan people”una sceltache seduce i vipe dilaga nel mondo

“Vegan people” una scelta che seduce i vip e dilaga nel mondo

L’1,1% della popolazione del Belpaese ha già fatto la scelta, ormai diventata una filosofia di vita

Di Redazione |

Oltre 186 milioni di risultati in meno di un secondo. Digitare la parola vegan sul motore di ricerca di Google riserva molte sorprese. Tra queste alcune statistiche secondo le quali, nel giro di pochi decenni, in Italia e Inghilterra l’alimentazione vegana sarà quella preferita dalla maggioranza della popolazione. Ne sono sicuri gli organizzatori del Veg Fest Uk, uno dei più grandi festival d’Oltremanica dedicati al veganismo.   «Nel Regno Unito – affermano – il 2020 sarà l’anno del sorpasso». In Italia, invece, stando a Mara Di Noia, curatrice del blog Vegachef, per il sorpasso si dovrà attendere il 2040. Una spallata al cambiamento delle abitudini alimentari dovrebbe darla l’aumento della popolazione mondiale e la carenza d’acqua che farà sparire molti allevamenti.   In Italia Nell’attesa, il rapporto Italia 2013 dell’Eurispes dice che l’1,1% della popolazione del Belpaese ha giù fatto la scelta vegana. Che non è solo alimentare. Essere vegani è una filosofia di vita radicale che esclude qualsiasi tipo di sfruttamento animale. I “vegan people” non solo non consumano carne, pesce, latte e derivati, miele e uova, ma non utilizzano alcun prodotto realizzato con derivati di origine animale. Bandite setole naturali, spugne marine, pelle e cuoio. Non è difficile, ormai, vedere nelle vetrine dei negozi di calzature la sottolineatura: “scarpe per vegani”. Così come esistono alimenti specifici per i quattrozampe delle famiglie vegane. Più delicata la questione dello svezzamento dei bambini che, ancor più di quello vegetariano, deve essere seguito da pediatri specializzati ma che, per chi ha scelto il veganismo per questioni etiche e non per semplice moda, è un passaggio obbligato. I vegani in Italia sono circa 400mila, il 10% dei 5 milioni di vegetariani, e in costante aumento. Sono soprattutto donne, giovani oppure “over 65”.   Esercito di vip Cresce soprattutto la schiera di vip sostenitrice di questo regime alimentare. Ci sono il baronetto Paul McCartney, l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e il suo vice Al Gore, l’ex leader degli Smiths, Morrissey, il rocker Bryan Adams e il “figlio del vento” Carl Lewis. La lista dei vegani vip è di quelle ad alto tasso di visibilità. Era vegana l’astrofisica Margherita Hack, che citava spesso la sua scelta come fonte del suo benessere. È vegano l’oncologo Umberto Veronesi. Tra gli italiani militanti ci sono Red Ronnie, l’ex Pooh Red Canzian, l’attore Moni Ovadia e, soprattutto, Paola Maugeri, autrice del libro “La mia vita a impatto zero”, in cui racconta la sua esperienza. Difficile, infine, non citare Mike Tyson, che non era sicuramente vegano quando addentò l’orecchio del suo avversario, e la coppia d’oro Beyonce e Jay-Z che, però, si è limitata lo scorso dicembre a un ben pubblicizzato esperimento di appena 22 giorni concluso con una fotografatissima cena a base di pesce. Thom Yorke dei Radiohead è diventato vegetariano per far colpo su una ragazza. Poi ha notato che stava molto meglio fisicamente e da anni ormai è un vegano convinto. Moby è vegano da 16 anni e ci tiene a sottolineare che questa dieta aiuta a eliminare i limiti alimentari che in genere hanno i carnivori. «La necessità è madre dell’invenzione – ha spiegato – e l’essere vegano apre ai cibi (vegani) di tutto il mondo». Uno dei suoi piatti preferiti? Il panino pan bagna’ (puré di olive, peperoni rossi arrostiti, basilico e cipolla fra due fette di pane ciabatta) che è servito anche al suo ristorante vegano di New York, il Teany. Prince è il vegano più sexy del mondo secondo l’edizione 2006 del relativo concorso Peta. Perché? Lo dice la sua canzone Animal Kingdom: «Nessun membro del regno animale succhia il latte una volta adulto/ nessun membro del regno animale mi ha mai fatto nulla di male/non datemi il formaggio/ lascia i tuoi fratelli e sorelle nel mare». Red Ronnie è vegano per motivi sia salutari che ambientalisti. È tanto convinto da aver cresciuto così anche le due figlie. «L’unico problema che hanno i bambini vegani è che non si ammalano e questo è un dramma per le industrie farmaceutiche – ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera -. Mia madre mi criticava ma loro non si ammalavano mai, a differenza delle figlie di mio fratello. Quanto a me, non prendo un antibiotico da 15 anni». Negli ultimi ani della sua vita il leader indiano Gandhi passò dal vegetarianismo al veganesimo. Per lui queste scelte erano veri e propri principi religiosi, iniziati però con la lettura di un libro, “Elogio al Vegetarismo” di Henry Salt del 1891.

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