Umberto Di Maggio, digital champion di Palermo
Umberto Di Maggio, digital champion di Palermo
Internet e dati “aperti” delle amministrazioni come «occhiali che aiutino il cittadino a togliersi la nebbia dagli occhi». Si affida alle metafore Umberto Di Maggio, sociologo trentenne e coordinatore di Libera Palermo, per spiegare il senso dell’incarico appena accettato di digital champion del capoluogo siciliano. E gli anni vissuti, on the road, nelle file dell’associazione di don Ciotti lo spingono a sottolineare la valenza civile di questa nuova figura dal nome un po’ sconnesso. «L’espressione scelta dall’Ue – sorride Di Maggio – non piace quasi a nessuno. Ma conta il contenuto e il digital champion ha senso soltanto se svolge un ruolo di inclusione sociale».
Un ruolo che per Di Maggio prevede tra le sue priorità una mappatura completa e accessibile a tutti dei beni confiscati alla criminalità. «I cittadini hanno diritto di sapere subito quanti sono, dove si trovano e quando potrebbero averne la disponibilità per farne spazi educativi o cellule generative di nuove imprese». Ma per far questo la tecnologia non basta. «La fibra – aggiunge l’attivista palermitano – o il wi-fi sono strumenti fondamentali ma non sufficienti. Il fermento portato in Sicilia da giovani innovatori che hanno creato da soli la propria attività deve ora contagiare la compartecipazione di tutti i cittadini. Siamo qui per questo». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA