Vengono tutti, o quasi, dal teatro. Sul palcoscenico si sono formati e sono cresciuti professionalmente spiccando poi il volo verso l’attraente mondo di cinema e fiction. Sono gli attori catanesi che fanno parte del cast del “Commissario Montalbano”, fortunata serie televisiva tratta dalle short story e dai romanzi d’indagine nati dalla fertile penna di Andrea Camilleri. In passato molti altri artisti “figli dell’Etna” erano stati scelti dal compianto regista Alberto Sironi per interpretare personaggi degli sceneggiati polizieschi tanto amati anche in Settentrione: da Guia Jelo a Fulvio D’Angelo, da Salvo e Eduardo Saitta ad Angelo Tosto, da Pietro Montandon all’indimenticabile Nellina Laganà, da Enrico Pappalardo a Santi Consoli.
Negli episodi inediti si vedono (o rivedono) altri ottimi attori, nello specifico Fabio Costanzo (nel ruolo di Pasquale Cirrinciò, delinquentello confidente di Zingaretti-Montalbano), Vitalba Andrea, Ketty Governali (la cammarera Adelina, regina dei fornelli), Cosimo Coltraro (il capo carriola) e Saro Minardi (guardia giurata Bufardeci). Da segnalare anche la presenza di due beniamini del pubblico: il mitico Tuccio Musumeci che torna nei panni do’ prufissuri filosofo ed Enrico Guarneri (il popolare Litterio) il quale dà volto e voce al Questore.
Dice Costanzo: «Luca Zingaretti è un maestro, come attore e come regista, perché capisce quali sono le esigenze di chi sta davanti alla macchina da presa e si prodiga per non deluderli. È un director straordinario, attento, rispettoso, che è riuscito a fare della troupe una grande famiglia dove tutti sono trattati con riguardo. Abbiamo sofferto molto per la perdita di Camilleri, Sironi e Perracchio, non è stato facile lavorare mentre tre amici, pilastri del progetto erano ricoverati, in fin di vita, in ospedale. Alla fine la professionalità ha battuto il dolore».
Vitalba Andrea ha recitato nel cinema sotto la direzione di Gianni Amelio, Silvio Soldini, Marco Turco e del premio Oscar Giuseppe Tornatore (in Malèna).
Anche per Saro Minardi (comisano di nascita, catanese di adozione) si tratta di una rentrée. Nella prima delle due puntate nuove di zecca impersona una guardia giurata un po’ caricaturale ma, lo sappiamo bene, Camilleri (ben assecondato da Sironi e Zingaretti) ha sempre amato i personaggi piuttosto buffi e beceri, tra il felliniano e il pasoliniano. Figure non di rado esageratamente macchiettistiche le quali ti mostrano una Sicilia ricca di bellezze naturali ma piena pure di individui rozzi, imbranati, villani e “provinciali” che non rendono di fatto giustizia alla nostra Terra nobile e ferita dal crimine; generosa e forte, ma al contempo fragile per le batoste, gli sfregi, gli oltraggi subìti nel tempo.